I Tso si scoprono “In-sanity” con un concerto al Tetris

TRIESTE. Venerdì alle 21.30 al Tetris di Via della Rotonda, i triestini “Tso” presentano il loro cd di debutto "In-sanity", in uscita il giorno stesso per la Irma Records, storica etichetta bolognese...
Di Elisa Russo

TRIESTE. Venerdì alle 21.30 al Tetris di Via della Rotonda, i triestini “Tso” presentano il loro cd di debutto "In-sanity", in uscita il giorno stesso per la Irma Records, storica etichetta bolognese finora specializzata in lounge music ma che si sta aprendo a diversi generi.

"In-sanity" è un esordio, ma i musicisti che gli hanno dato vita sono tutt'altro che debuttanti: alla chitarra e voce Andrea Abbrescia - l'11 e 12 marzo anche in formazione dei Pinkover in concerto alla Sala Tripcovich, molti lo ricorderanno nei Lume assieme all'amico e concittadino Franz Valente de Il Teatro degli Orrori, e ancora: negli Elbow Strike o nei Love in Elevator di Anna Carazzai, alla batteria Tobia Milani già con i Doppia Personalità e al basso Marco Abbrescia (Sloth Machine), fratello di Andrea, ha lavorato al disco ma ora frequenta un master in contrabbasso al Trinity College di Londra, in sua assenza lo sostituisce l'ex Nasty Monroe Paolo Tonchella. Il disco è stato registrato e mixato da Francesco Bardaro al Track Terminal Studio; le batterie da Antonio Cecco al Jambo Gabri Studio.

«È un tso (sigla di “trattamento sanitario obbligatorio”) che, simbolicamente, facciamo noi alla società - dice Andrea Abbrescia -. Ci chiediamo: chi sono i veri matti? Quelli che impazziscono e mollano tutto o quelli che disintegrano se stessi e gli altri per rincorrere uno status, un improbabile successo?». "In-sanity" è un lavoro di sei brani che si muovono nei territori sonori di Alice in Chains e Neurosis. Oltre a questi, sullo sfondo: Queens Of The Stone Age, Nirvana, Soundgarden ed in generale il grunge anni '90, King Crimson, il progressive anni '70, i Genesis, i Black Sabbath, i Led Zeppelin, i Beatles. Tra rock blues e sludge, pescando sì da modelli di riferimento, ma con grande personalità. Un power trio di musicisti talentuosi e compatti, con la batteria che picchia, le chitarre distorte, il basso imponente, la voce grattata e urlata. «Il disco - spiega Abbrescia - è nato improvvisazioni tra me e mio fratello, ed è quello che avrei sempre voluto fare».

Nel disco molte le citazioni, soprattutto artisti del passato: «Nel cosiddetto grunge, per esempio, c'erano un sacco di gruppi veri e sinceri, nel bene e nel male. Oggi esce poca roba di quel livello. Ci sono i Qotsa, Mark Lanegan che continua a fare dischi… Ma non c'è un filone, un movimento».

E se a Trieste la scena muscicale «è prolifica ma in difficoltà, non ci sono punti di riferimento, etichette, agenzie di booking, posti per suonare. Ci sono tanti musicisti bravi (e band come The Secret, Ooze, Omza, Grime», il contatto con l’etichetta Irma si deve «a Valente, perché il contatto è nato in tour con i Lume».

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