I segreti di Manet. A Miramare l’impressionismo e le sue tecniche
TRIESTE A prescindere dal campo d’azione, come per tutte le rivoluzioni che si rispettino, a fare scoccare la scintilla è la voglia di cambiare, anzi, possibilmente di eliminare regole, imposizioni e rigidi stereotipi. Fino alla seconda metà dell’Ottocento in Francia l’arte era soggetta alle regole molto ferree della cultura accademica. Poi, a sparigliare creativamente l’arte ci ha pensato un gruppo di artisti che ha deciso di uscire dagli atelier per andare a dipingere “en plain air” nelle strade di Parigi, nelle campagne e lungo i fiumi.
Per fissare su tela con fresca immediatezza e senza schemi prefissati la propria visione di un attimo, vale a dire il cogliere la prima “impressione”. Et voilà, ecco nascere l’Impressionismo, la corrente artistica che ha rivoluzionato il concetto stesso di arte a partire dagli anni sessanta dell’800. Antesignano del movimento, poiché ufficialmente non ha mai fatto parte del gruppo, ma il suo contributo è stato fondamentale per la corrente artistica, Edouard Manet.
A raccontare l’affascinante periodo artistico e il suo precursore, oggi e il 14 settembre alle scuderie del castello di Miramare, il pittore triestino Paolo Cervi Kervischer in due pomeriggi (alle 18.30) dedicati a Manet e all’Impressionismo. “Un incontro pittorico. Manet e la sua tecnica”, questo il tema degli incontri, che oggi si focalizzerà su “Come nasce la pittura impressionista, il caso di Manet e la visione dei grandi maestri”, mentre venerdì 14 settembre Cervi Kervischer si soffermerà su “La tecnica pittorica di Manet e degli impressionisti, teoria e esempi di composizione dell’opera”. Prenotazione obbligatoria a miramarebookshop@gmail.com o allo 040-224303. —
“Un incontro pittorico. Manet e la sua tecnica” oggi e il 14 settmbre alle 18.30. Prenotazioni a miramarebookshop@gmail.com o allo 040-224303.
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