I mille volti del Molo Audace nell’obiettivo di Montenero
Si fa presto a dire Molo Audace. Perchè quella propaggine del lungomare che sembra diretta verso il nulla, luogo dell’anima per triestini e non, ha tante facce. C’è l’aspetto invernale, con le onde che sbattono contro le pietre spinte dalla Bora impetuosa, quello estivo quando quella striscia diventa un osservatorio privilegiato verso i palazzi delle Rive e c’è quello delle giornate fredde più limpide, quando l’Adriatico sembra un tutt’uno con la catena montuosa in lontananza e l’Audace diventa il treppiede per eccellenza di tanti fotografi. Come Giovanni Montenero, ad esempio, che inaugura proprio oggi nella Sala espositiva Furio Lauri dell’aeroporto di Ronchi la sua mostra dal titolo “Audace molo. Da un unico punto di vista. Una infinita varietà”.
Singolare il soggetto e, soprattutto, la tipologia delle immagini. Per un lungo periodo di tempo Giovanni Montenero, fotografo e giornalista professionista della Regione Fvg, ha raccontato la vita triestina utilizzando un unico particolare punto di vista: la radice del Molo Audace, appunto. Ne è venuto fuori un omaggio affettuoso, suggestivo, di grande impatto che sarà svelato oggi alle 18.30.
Ricco il palmares di Montenero, Allievo di Gianni Berengo Gardin e di Paolo Monti, nel 1980, ventenne, lavora come fotocronista de L’Unità da Trieste e, poco dopo, incomincia a collaborare alla RAI e al Il Piccolo con immagini di persone, fatti e luoghi. Assunto come fotografo giornalista professionista dal quotidiano Trieste Oggi, successivamente è redattore della Cronaca. Dagli inizi della sua attività ad oggi, ha fornito e fornisce corrispondenza fotografica ai quotidiani Corriere della Sera, Repubblica, Il Gazzettino, Primorski Dnevnik, all’agenzia Ansa e ai settimanali L’Espresso, Panorama, Diario, Il Borghese.
Sue fotografie sono state pubblicate nella raccolta dei reportage italiani sulla guerra nell’ex-Jugoslavia, sulla copertina dell’edizione domenicale del New York Times, sulle riviste Gente Viaggi e Tuttoturismo. Ad affiancarlo nel pomeriggio nella preparazione ci saranno il giornalista Bruno Lubis,Nataša Strlič, curatrice del Museo di storia contemporanea della Slovenia e Davorin Devetak cultore e critico di fotografia per la stampa slovena locale. (f.b.)
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