I Mille Occhi riscoprono la Trieste Anni ’50
"I Mille Occhi" si prepara a festeggiare il suo tredicesimo appuntamento con il cinema e le arti in una edizione destinata a lasciare il segno. E stavolta non ci sono scuse per disertare le sale. C'è n'è davvero per tutti i gusti e si spera che il Teatro Miela, che accoglie la manifestazione dal 12 al 16 settembre, registri le presenze che l'evento merita. Se ne sono accorte anche le istituzioni, presenti ieri alla conferenza stampa di presentazione del festival, nella persona della presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat e del sindaco di Trieste, Roberto Cosolini.
«Il cinema è certamente uno dei filoni culturali su cui la Provincia ha investito fin dal primo mandato - ha ricordato Bassa Poropat - è il filone culturale vincente della nostra città», mentre il sindaco, che quest'anno ha sostenuto la manifestazione in maniera più sostanziosa, ha sottolineato che in base al nuovo regolamento che tiene conto di una selezione qualitativa, "I Mille Occhi" «si trova in cima agli eventi promossi dall'amministrazione».
Sono molti i percorsi su cui varrebbe la pena di soffermarsi, tra i dieci proposti. In particolare la retrospettiva dei film prodotti dalla più longeva delle case di produzione italiane, la Titanus, e la sezione "Ti ritroverò. Trieste cuore di tenebra" che annovera sei titoli dei film girati nel capoluogo giuliano tra il 1951 e il 1954, quando Trieste era teatro ideale per storie di confine, spionaggio e intrighi internazionali; il focus su Raffaele Andreassi con l'opera completa in lungometraggio del grande regista, compresi i film scritti con Callisto Cosulich e un documentario sul calcio che raccoglie anche testimonianze del "paròn" Nereo Rocco; l'anteprima mondiale dei cortometraggi inediti, appena ritrovati e acquisiti dalla Cineteca del Friuli, "Il giornale conteso" e "Notizie per tutti", a firma del maestro Michelangelo Antonioni, presentati sabato 13 settembre alle 20.30 dal critico di Fuori Orario Enrico Ghezzi.
Il legame del festival con l'autore Franco Maresco, Premio Anno Uno lo scorso anno, quando furono presentate in anteprima alcune sequenze di "Belluscone. Una storia siciliana" - allora in lavorazione e attualmente in sala dopo il successo veneziano - si rafforza anche quest'anno con l'anteprima assoluta di "Lucio", spettacolo omaggio di Maresco all'attore e drammaturgo Franco Scaldati. Premio Anno Uno al cineasta algerino Tariq Teguia, alla cui presenza verrà proiettato il suo ultimo film "Twara Zanj" in cui si indaga sulla primavera araba tra fiction, documentario e ricognizione storica. E poi un omaggio al recentemente scomparso Gianni Da Campo; uno sconfinamento nell'arte con l'artista lussemburghese Deborah de Robertis, che ha recentemente scandalizzato con la sua versione del dipinto di Gustave Courbet davanti al quadro originale con il sottofondo musicale dell'Ave Maria di Schunert cantato da Maria Callas e di cui sarà proposto in anteprima il video censurato su YouTube. E ancora mille sguardi, occhi e rivoli da percorrere lasciandosi guidare dalle suggestioni proposte dal direttore artistico del festival, Sergio M. Germani. Si comincia oggi e domani con l'anteprima al cinema Trevi di Roma, ma a Trieste si parte giovedì alle 20, con la serata di pre-inaugurazione dedicata al regista triestino Franco Giraldi, di cui viene proiettato "Un anno di scuola". Dal giorno successivo un programma fittissimo di proiezioni che si susseguono dalle nove del mattino fino a tarda sera.
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