I “matti” portano sul palco la normalità della Grande guerra

Martedì 28 luglio, nell’ambito del Lunatico Festival, l’Accademia della follia porta in scena all’ex Opp uno spettacolo sulle battaglie dell’Isonzo
Gli attori dell'Accademia della Follia
Gli attori dell'Accademia della Follia

«Nella nostra civiltà, da una parte ci sono personaggi che ricoprono ruoli di rilievo, con ricchi depositi in banca e posizioni di potere. Dall’altra, ci sono i proletari, i matti. Ma quando si scopre che dietro qualsiasi uniforme, qualsiasi camice, qualsiasi numero c’è sempre e soltanto un uomo e si inizia a esaltare “l’essere umano” e a sminuire “la divisa”, allora ci troviamo di fronte a un’intuizione geniale. Da questa intuizione è partita la rivoluzione di Franco Basaglia: per lui dietro ad ogni camicia di forza c’era un uomo, non una pratica burocratica».

A parlare così è Claudio Misculin, fondatore della compagnia teatrale “Accademia della Follia”, nata nel 1974 all’interno del manicomio di Trieste come il primo “teatro dei matti” della storia. Martedì 28 alle 21, nell’ambito del Lunatico Festival, l’Accademia proporrà il suo ultimo lavoro, “Guerra ’15-18. Le 12 battaglie dell’Isonzo”, all’interno dell’ex Opp, davanti al Posto delle fragole.

«Basaglia - continua Misculin - parlava sempre di “deistituzionalizzazione”, che significa togliere qualcosa alla burocrazia per restituirlo all'uomo. Con il nostro spettacolo sulla guerra, l’obiettivo che ci prefiggiamo è proprio quello di parlare dell’uomo che si nasconde dietro la divisa di soldato. E riuscire vedere l’essere umano che sta dietro a una divisa. Per riuscire a farlo bisogna essere dei geni, o dei pazzi. Ecco: Basaglia era un genio... mentre noi siamo pazzi!».

Gli attori interpreteranno diverse lettere realmente scritte da soldati tedeschi, sloveni e italiani, tra cui quella del barlettano Giuseppe Carli, prima medaglia d’oro alla memoria d’Italia. Queste letture drammatiche verranno inframezzate da una serie di gag dal sapore comico e arricchite da interventi musicali a tema eseguiti dal vivo da Elisa Frausin ed Edy Meola, quest’ultimo ideatore e coautore dello spettacolo assieme a Misculin.

«Dunque - conclude Misculin - che cos’è la guerra? Sembrerebbe una cosa fatta dai soldati, ma non è così: il sangue, certo, è quello dei soldati, ma il guadagno è del mandante. La guerra è una cosa “normalissima” all’interno della civiltà che la partorisce... e infatti, non viene mica decisa da un “pazzo” in camicia di forza. Ecco perché la guerra è la cosa più lontana che ci sia dal concetto di “follia”».

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