I Gogol Bordello fanno festa a Capodistria

Sabato la banda gypsy punk in Piazza Tito. Flavia Gregoris è la vincitrice del contest de “Il Piccolo” per due biglietti
(033016) Singer Eugene Huetz of the US Gogol Bordello punk band performs at the 23rd Sziget (Island) Festival in Northern Budapest, Hungary, Wednesday, Aug. 12, 2015. The Sziget Festival is a five-day annual music and arts event attracting top music artists. (Zsolt Szigetvary/MTI via AP)
(033016) Singer Eugene Huetz of the US Gogol Bordello punk band performs at the 23rd Sziget (Island) Festival in Northern Budapest, Hungary, Wednesday, Aug. 12, 2015. The Sziget Festival is a five-day annual music and arts event attracting top music artists. (Zsolt Szigetvary/MTI via AP)

TRIESTE. «Non l’ho di certo inventato io il detto “fai ciò che ami e non lavorerai mai in vita tua” ma posso dire che è la pura verità. Lo scopo dell’esistenza è raggiungere questo tipo di benessere, è un concetto antico e universale che si ripete ovunque, dalla Bibbia allo yoga»: è una delle perle di Eugene Hütz, il baffuto frontman dei Gogol Bordello, spiega anche cosa aspettarsi dal loro concerto di sabato a Capodistria. Una grande e spensierata festa, come sempre per la colorata banda gypsy punk, a cui parteciperanno molti triestini. Flavia Gregoris è la vincitrice del contest de Il Piccolo che alla domanda: «Con quale parola descriveresti lo stile dei Gogol Bordello?» ha risposto «Liberi orizzonti». La definizione è stata la più votata dai lettori (con oltre 40 mi piace), permettendole di aggiudicarsi due ingressi per il live in Piazza Tito. L’apertura porte è prevista per le 19, alle 20.30 ci sarà l’opening act con i Maika (tra balkan, elettronica e punk) e alle 21.30 i Gogol con il loro «Seekers and Finders Tour».

Negli anni i Gogol hanno suonato spesso - con grande partecipazione di pubblico - dalle nostre parti, dal castello di Udine al Guča sul Carso triestino: chi li segue sa che la vera dimensione per amarli non è tanto (o non solo) quella dell’ascolto degli album quanto la partecipazione attiva sotto al palco. Band fracassona, stravagante e multietnica formatasi a New York, i Gogol Bordello miscelano folk e punk, musica balcanica e cabaret brechtiano, Giamaica e Taranta, violini zigani e chitarre distorte, ritmi arabi, Emir Kusturica e Goran Bregovic, Ennio Morricone e Nino Rota, Tom Waits, Clash, Mano Negra, Fugazi, Nick Cave&The Bad Seeds. Ciò che li rende unici è l’urgenza punk, una tensione fisica esplosiva, l’energia e la presenza scenica di Hütz, visto anche al cinema in pellicole come «Ogni cosa è illuminata», «Sacro e Profano» diretto da Madonna (che per lui si prese una vera e propria fissa) o il bellissimo documentario «The Pied Piper of Hützovina» di Pavla Fleischer. Tra i sette cd in studio, fondamentali «Gipsy Punks: Underdog World Strike» e «Super Taranta!»; il più recente è «Seekers and Finders», pubblicato lo scorso agosto, primo disco prodotto dallo stesso Eugene, che afferma: «Per noi è un disco magico e spensierato. Le canzoni stavano già iniziando a emergere nel periodo in cui mi dividevo tra America Latina ed Est Europa ma alla fine è stato non appena sono tornato a New York che tutto è diventato più chiaro». Ancora il frontman di origini ucraine: «Nonostante le molteplici influenze, la forza dirompente della nostra musica nasce dal mio legame con la musica e la cultura gypsy. Possiamo viaggiare musicalmente per tutto il mondo, ma la nostra anima sarà sempre radicata in qualche modo nell’Europa dell’Est». «Le vendite stanno andando bene anche in Italia, - fa sapere uno degli organizzatori, Luigi Vignando - e sappiamo che molti biglietti saranno venduti anche la sera stessa, come era successo qualche anno fa quando li portammo sul Carso. Sono ancora disponibili anche online».

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