I giorni americani a Trieste raccontati alla Tripcovich
Dopo un mese ricco di eventi con rassegne cinematografiche, mostre fotografiche, conferenze e incontri a tema, a chiudere in bellezza domani - con un giorno d’anticipo sulla data ufficiale - il calendario commemorativo per il 60mo anniversario dalla partenza da Trieste del Gma, il Governo militare alleato, l’appuntamento “Our American Days - I nostri giorni americani”, evento clou ideato e proposto dall’Associazione Italo Americana del Fvg – American corner Trieste.
Happening che si snoderà domani con inizio alle 15 tra la mostra all’aperto di memorabilia militari e la proiezione del lungometraggio che da il nome alla rassegna, fino allo scoppiettante finale in note (alle 19 circa) con le musiche anni ’40 e ’50 della Shipyard Big Band sul palco della Sala Tripcovich. Uno spaccato di storia che racconta i nove anni di Gma, da metà giugno del ’45 fino al 26 ottobre del ’54, quando gli ultimi contingenti americani lasciano Trieste, e i triestini tirano un sospiro di sollievo, dopo l’estenuante tiramolla per decidere sotto quale bandiera sarebbe stata la città. E cioè se sarebbe entrata a far parte del blocco sovietico diventando così parte della Jugoslavia del maresciallo Tito, oppure di quello occidentale tornando sotto il tricolore dell’Italia. La presenza yankee aveva lasciato molte tracce in città e i triestini si erano americanizzati senza grande sforzo e, anzi, avevano imparato ad apprezzarne la musica, gli sport, i film e anche la lingua.
Alle 15 in Largo Santos (lo spazio davanti all’ingresso della Sala Tripcovich) in mostra una selezione di memorabilia militari, jeep e anche divise d’epoca degli anni del “Trust”, il “Trieste Us Troops”: un percorso espositivo realizzato grazie ai cimeli custoditi dall’associazione culturale Marino Simic. Seguito poi alle 18 dal documentario realizzato ad hoc per il 60mo anniversario di quando gli ultimi contingenti militari salparono da Trieste, chiudendo così la parentesi a stelle e strisce della città dal titolo “Our American Days – I nostri giorni americani”, prodotto da Pilgrim film – ovvero Chiara Barbo e Andrea Magnani, autori anche del lungometraggio “Le ragazze di Trieste” – che racconta attraverso le testimonianze di un nutrito gruppo di personaggi triestini che l’hanno vissuto in prima persona, la coabitazione con le truppe anglo-americane. Volti e racconti di chi all’epoca era ancora un bambino e impazziva per il chewing-gum, di tante giovani ragazze che trovavano un impiego masticando un po’ l’inglese come interpreti, oppure, come Feliciana Johnson (che non solo sarà presente ma si esibirà anche come vocalist), speaker radiofonica di America Radio Station, l’emittente delle forze armate alleate che trasmetteva da via Piccardi.
Il documentario proporrà foto d’epoca, filmati e interviste dei loro giorni “stars and stripes” a numerosi testimonial della Trieste di quegli anni, tra cui Augusto Accettulli, Nino Benvenuti, Piero Dorfles, Anna Illy, Aldo D’Eliso, Callisto Cosulich, Guido Botteri, Mario de Luik, Marco Simic, Giuliana Iaschi e Feliciana Johnson. Gran finale con il frizzante concerto della Shipyard Big Band diretta dal trombettista Flavio Davanzo, che proporrà un repertorio swing di canzoni e musiche anni ’40 e ’50. Tutti gli eventi della giornata sono con ingresso libero.
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