I 2Cellos in concerto stasera a Capodistria «Finalmente lo Score Tour ci porta casa»

TRIESTE
Giocheranno in casa la loro “finale” i 2Cellos, reduci da quella di Kiev dove hanno eseguito l’inno della Champions League e l’inedita “Seven Nation Army”, già una dei brani più gettonati. Lo sloveno Luka Šulic e il croato Stjepan Hauser, in arte 2Cellos, autentiche e certificate star mondiali del violoncello, faranno tappa stasera con il loro “Score Tour”, partito più di un anno fa, allo Stadio Bonifika di Capodistria, dove – appositamente per questa serata – è stata allestita un’arena a cielo aperto (apertura cancelli alle 18).
Il concerto sarà aperto alle 19 dal dj set di Radio Capris e alle 20 saliranno sul palco i supporter: la popstar croata Anya e le triestine Swing Deal, il duo folk pop formato da Giovanna Rados e Lucy Passante Spaccapietra. I 2Cellos, che inizieranno alle 21, saranno accompagnati nella prima parte dello show dedicata alle grandi colonne sonore dall’Orchestra dei Solisti di Zagabria, mentre la seconda sarà incentrata sulle rivisitazioni di celebri hit pop e rock.
Che e emozioni avete provato a esibirvi alla finale di Champions League?
«È stata un’esperienza straordinaria - rispondono i musicisti -. Siamo stati felici che la scelta per un evento di tale importanza sia ricaduta su due musicisti classici: ci siamo sentiti un po’ambasciatori di tutta la scena strumentale».
Seguite i Mondiali di calcio? Per chi tifate?
«Non siamo dei veri e propri appassionati, però è impossibile non seguire i Mondiali. Non essendoci la Slovenia, tifiamo entrambi Croazia. Tra l’altro al concerto di Madrid, un mese fa, è venuto a trovarci Mateo Kovacic: gli abbiamo portato fortuna per la finale di Champions e speriamo ancora di più per la Coppa del mondo».
“Seven Nation Army” farà parte del nuovo album che dovrebbe uscire in autunno.
«Tra una data e l’altra stiamo lavorando molto in studio. Speriamo di poter svelare a breve maggiori dettagli. Per ora possiamo anticipare che, dopo Score, dedicato ai temi cinematografici, torneremo sicuramente più alle origini e al nostro amatissimo rock’n’roll».
Come sta andando il tour?
«Abbiamo già girato mezzo mondo: a metà maggio siamo ripartiti dalla Spagna, poi abbiamo toccato Polonia, Russia, Ucraina, Germania e ora finalmente torniamo “a casa”. Siamo sempre felici di poterci esibire dal vivo perché il concerto è la massima espressione di quello che creiamo».
Suonare “a casa” ha sempre un sapore speciale...
«È vero: il pubblico di casa è ancora più esigente e noi amiamo le sfide. Siamo sicuri che vivremo e faremo vivere una serata magica. Rispetto agli ultimi concerti abbiamo deciso anche di arricchire la scaletta con almeno un paio di pezzi».
Al concerto, per cui sono già stati staccati 10mila biglietti, sono attesi tantissimi triestini. Che ricordi avete di Trieste?
«Ci siamo stati diverse volte da ragazzi, sia come musicisti che da turisti. Suonare al teatro Rossetti è stato molto bello e riuscire a ottenere due sold out una grande soddisfazione. Quelli del maggio 2014 poi sono stati i nostri primi concerti “grossi” in Italia, quindi ce li ricorderemo a lungo».
Cos’ha significato per voi suonare con la London Simphony Orchestra?
«È stata una bellissima esperienza. Sono una delle migliori e più conosciute orchestre del mondo composta da grandi musicisti e grandi professionisti».
Siete famosissimi in tutto il mondo: tutto questo successo vi ha cambiato?
«Per niente: continuiamo a vivere la stessa vita di prima e a metterci il medesimo impegno e provare la stessa felicità».
Come scegliete i brani da interpretare?
«Scegliamo sempre dei brani che ci piacciono e sui quali riteniamo di poter fare un lavoro importante, che non siano solo delle semplici cover». —
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