Gran finale con Pif che racconta Palermo e la mafia che uccide solo d’estate

«Chiudiamo con un grande nome, perché vogliamo dare un'impronta popolare e catturare i giovani», ha detto Marzini, annunciando che "Link" sigilla la quinta edizione con Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, uno dei volti più originali e più amati della tv e dell'inchiesta italiana. Domenica 22 aprile Pif sarà sul palco della Fincantieri Newsroom di piazza Unità assieme a Paul Baccaglini, oggi produttore tv, e LaLaura, pseudonimo di Laura Piazzi, che è voce e autrice Rai. Le due ex Iene dedicheranno l'intera serata all'Italia, tema portante del Festival del buon giornalismo, attraverso Palermo, seguiti in maniera originalissima dalla protagonista di "Miracolo italiano".
Una sorta di anticipazione della seconda stagione della serie "La mafia uccide solo d'estate", ideata e scritta da Pif e in onda su Rai1 dal 26 aprile. Come solo Pif sa fare, con quel suo modo ironico e suggestivo, «ci farà vedere un Paese a tutto tondo», spiega Francesca Fresa, curatrice della kermesse. Prendendo anche spunto dalla sua trasmissione "Il testimone", in onda su Mtv, dove con la sua telecamerina, narra il mondo da un'angolatura diversa.
Lo farà anche a Trieste, quando assieme ai suoi compagni di squadra parlerà dell’Italia in tutte le sue pieghe, sicuramente attraversando anche Palermo. Perché lui nella sua città natale, tutti lo ricorderanno, ha battagliato per portare la voce dei disabili dove non riusciva ad arrivare: ai politici. Ha litigato aspramente per questo con l'ex presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. È lui che si è preso l'impegno di raccontare l'Italia delle mafie, in tanti modi tra cui ora la serie seguitissima "La mafia uccide solo d'estate", arrivata alla seconda stagione.
«Ci ha fatto vedere di tutto e di più, dalla società civile all'attualità, è un personaggio a tutto tondo - conclude Fresa -. Non ci sarà un argomento unico su cui dibatteranno i tre. Lui e Baccaglini hanno fatto tanta radio e pure le Iene assieme, hanno molto in comune e non hanno un punto di vista tradizionale, quindi un occhio diverso nel narrare e spiegare certi personaggi, fatti e momenti storici, il tutto supportato dalla LaLaura». (b.m.)
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