Gorizia, a casa Viatori viaggio interattivo lungo la valle del fiume Isonzo

GORIZIA «Non un evento, ma la tappa di un percorso». Roberta Demartin, numero uno della Fondazione Carigo, così definisce “Isonzo XR” che, appunto, è la terza tappa del progetto “Carigo Green”, dopo quelle che hanno coinvolto il Carso, e il Monte San Michele in primis, e il Collio. Questa volta tocca alla valle dell’Isonzo, e, al Kulturni dom, ieri mattina, è stata l’occasione di parlare dell’iniziativa. Il Giardino Viatori è al centro di interventi per valorizzarne il patrimonio botanico.
Riaprirà nella prossima primavera. Il legame con “Isonzo XR” si fa presto a dire. Proprio la casa del professor Lucio diventerà infatti la sede per conoscere il percorso “Carigo Green”: un infopoint a tutti gli effetti, la prima fermata per conoscere l’ambizioso progetto della Fondazione, basato sull’attenzione per il paesaggio e per la sua storia, rendendola fruibile attraverso le più moderne innovazioni tecnologiche.
L’obiettivo è di rendere visibile l’invisibile. Proprio così. Il progetto fa leva sulla realtà aumentata, che ben si presta allo scopo e, nella sala centrale di casa Viatori, un “tavolo touch” condurrà i visitatori attraverso i percorsi del Museo del San Michele, del Collio e dell’Isonzo, con approfondimenti sui vari itinerari proposti e fruibili anche scaricando una app. Dei percorsi relativi a “Isonzo XR” il più lungo è incentrato sulle antiche leggende del fiume e su tutta la sua storia, mentre altri racconti hanno per titolo “Il viaggio segreto di Leonardo”, “Il paradiso della Cona” e “Sasaki”, una visita effettivamente compiuta da un funzionario giapponese nella Gorizia di metà Ottocento.
C’è, quindi, la volontà di valorizzare il territorio attraverso tecnologie avanzate e, sotto questo profilo, determinante è stata la collaborazione con la Ikon, impresa di Staranzano che è stata fondamentale per la realizzazione del progetto e per lo sviluppo di «un approccio esperienziale, interattivo ed immersivo», sotto il coordinamento paesaggistico dello studio internazionale di architettura Land di Andreas Kipar.
«Quella che fu la casa del suo fondatore Luciano Viatori – ha detto Roberta Demartin – diventa oggi un luogo dove la sua memoria si coniuga con le nuove tecnologie e coinvolge interattivamente i visitatori e i loro sensi. Un luogo dal forte impatto multimediale, di incontro e di sintesi degli interventi realizzati dalla Fondazione per valorizzare il territorio in chiave sostenibile, ed uno spazio per approfondire la straordinaria ricchezza botanica e la storia del Giardino».—
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