Goldoni, un patrimonio condiviso fra Venezia e Fiume

È andato in scena al Teatro Zajc di Fiume “La moglie saggia” dello Stabile del Veneto. Il regista Sangati: «Si tratta dell’anti Locandiera. Un thriller che anticipa Ibsen

Andrea Marsanich

Un Goldoni noir che non ci si aspetta, quello de “La moglie saggia” diretto da Giorgio Sangati, spettacolo nato da un progetto internazionale della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale con il Teatro Nazionale Croato di Fiume - Hnk Rijeka che ha debuttato sabato sera, in prima assoluta al Teatro Ivan Zajc di Fiume, dove resterà in scena fino a mercoledì 5 febbraio.

Una co-produzione naturale, si potrebbe dire, per storia, radici comuni, il dialetto, la cultura e l’Adriatico che abbraccia e unisce idealmente le due sponde.

“La moglie saggia” ha debuttato sabato sera in prima assoluta a Fiume. Arriverà a Venezia e Padova
“La moglie saggia” ha debuttato sabato sera in prima assoluta a Fiume. Arriverà a Venezia e Padova

La pièce goldoniana, che ha avuto la prima in riva al Quarnero (debutto assoluto in Croazia), è stata goduta dal folto pubblico presente, che ha gremito il teatro in ogni ordine di posti, premiando alla fine i bravissimi attori con un lungo e sentito applauso. Un grosso successo, quello di sabato, che ha avuto origine grazie alla felice intuizione di Filippo Dini, direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto e di Mirko Soldano, direttore del Dramma Italiano, pronti mesi fa a gettare le basi di una collaborazione che avrà anche degli sviluppi futuri.

Il cast

Sul palcoscenico, il cast degli interpreti composto da Camilla Semino Favro, Ivan Alovisio, Olga Rossi, Aurora Cimino, Riccardo Gamba, Stefano Maria Iagulli, Giuseppe Nicodemo, Alberto Olinteo e Andrea Tich, così come i collaboratori alla regia per le scene, Marco Rossi e Francesca Sgariboldi, le luci, Dalibor Fugošić, i costumi, Manuela Paladin, e le musiche, Giovanni Frison, sono stati impegnati in un’esperienza di stretta collaborazione tra attori, attrici e maestranze sia del dramma italiano di Rijeka sia del Teatro Stabile del Veneto.

L’argomento della pièce è incredibilmente serio: il conte Ottavio, in preda a una nuova passione per la marchesa Beatrice, decide di liberarsi della moglie Rosaura, figlia del mercante Pantalone. Lei, però, con la sua intelligenza fuori dal comune non si arrenderà facilmente e userà il teatro come raffinato strumento di difesa. Scritta nel 1752, quando Goldoni era in procinto di lasciare il Teatro Sant’Angelo, La Moglie Saggia è un vero e proprio thriller psicologico che tiene il pubblico col fiato sospeso, ma anche un’opera corale che racconta di un mondo violento ed individualista e mescola magistralmente tragedia – sfiorata - e commedia. Alla vicenda principale, infatti, si intreccia quella più leggera dei servi, con l’immancabile Arlecchino - qui stranamente svanito - e la coppia Corallina-Brighella che, a differenza dei padroni, vive una relazione decisamente più orizzontale introducendo, con largo anticipo sui tempi, una visione meno squilibrata dei rapporti di coppia.

Il patto fra i teatri di Venezia e Fiume

Prima dello spettacolo, c’è stata una conferenza stampa che ha spiegato l’operazione teatrale nata tra le due sponde dell’Adriatico. La sovrintendente del Teatro Ivan Zajc, Dubravka Vrgoč (da 21 giorni alla guida di questa storica istituzione) ha manifestato la propria soddisfazione:

«È la mia prima premiere e sono contenta che ciò riguardi il Dramma Italiano. Ringrazio gli amici del Teatro Stabile del Veneto per avere accettato di cooperare con noi e spero che si possa andare avanti così anche negli anni a venire».

Sulla stessa lunghezza d’onda la direttrice generale del Teatro Stabile Veneto, Claudia Marcolin: «La collaborazione tra Venezia e Fiume è qualcosa che guarda al mondo, due realtà unite da commercio, cultura, storia e altri fattori, che parlano un linguaggio universale».

È stata poi la volta di Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, la massima organizzazione degli italiani rimasti di Croazia e Slovenia, sempre molto vicina al Dramma Italiano: «Ritengo molto importante la collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, certo che darà risultati tangibili. Del resto, Venezia e Fiume hanno tanti punti in comune».

Goldoni patrimonio condiviso

Mirko Soldano ha parlato di Goldoni come di un ponte sull’Adriatico, un patrimonio condiviso tra le due città costiere, tra il Veneto e gli italiani di Croazia e Slovenia. Goldoni ci ha tramandato una lingua viva, che respira, la lingua del popolo, un qualcosa che per tradizione fa sempre presa tra i connazionali rimasti, tenaci nel difendere la propria identità nazionale. «I due cast artistici e organizzativi – ha asserito Soldano – hanno messo a segno un’unione, che crea ricchezza, regalandosi sorrisi che aiutano a stare meglio».

Lo spettacolo

Il regista Sangati, ponendo in scena una delle opere più singolari e “scandalose” di Goldoni ha parlato di spettacolo che rappresenta vette di sperimentazione: «Con questa anti-Locandiera pienamente borghese (l’anno di composizione è lo stesso) assistiamo a un passo significativo verso il dramma moderno e suoi labirinti interiori. È un Goldoni horror, più nordico che mediterraneo, un thriller psicologico che anticipa Ibsen e tiene il pubblico col fiato sospeso, ma anche un’opera corale che racconta di un mondo violento e individualista e mescola magistralmente tragedia e commedia. Parlo di un pezzo che raramente il pubblico teatrale ha avuto modo di ammirare e che sarà riproposto in varie città».

Le date

“La moglie saggia” sarà ancora in scena a Fiume il 4 e il 5 febbraio. Il 7 e l’8 febbraio farà tappa al Teatro popolare istriano di Pola, il 10 e l’11 verrà ospitata dal Teatro Tartini di Pirano, mentre il 14 e 16 febbraio sarà proposta nella sua casa naturale, il Teatro Goldoni di Venezia, per chiudere il 19 e 23 febbraio al Teatro Verdi di Padova.—

 

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