Gli auguri a Trieste per la ripartenza da Lino Guanciale in cima all’ Ursus ALLE 18

Il commissario Cagliostro de “La porta rossa” oggi chiude la stagione virtuale del Porto 

trieste Il Porto di Trieste saluta la sua “stagione” di spettacoli virtuali con un ospite e protagonista d’eccezione. Anzi, due: l’Ursus e Lino Guanciale, il volto della celebre fiction tv ambientata a Trieste, “La porta rossa”. Domani, infatti, l’attore sarà protagonista di una puntata speciale del cartellone “Io resto a casa e navigo” e porterà il suo personale saluto alla città e quella “super gru-pontone” ben presente nelle immagini della serie televisiva.

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Dopo aver fatto compagnia al pubblico dalle settimane di lockdown fino all’alba della tanto attesa fase 2, adesso il cartellone digitale ideato dal Porto di Trieste si congeda. A suggello di questo lunga cavalcata sulle onde della rete – che ha offerto tante proposte a portata di clic tra cinema, musica, laboratori creativi e filastrocche in rima per i più piccoli a cura di realtà culturali come Pordenonelegge, Trieste Film Festival e festival Wuderkammer - #iorestoacasaeavigo riserva quindi un’ultima, affettuosa dedica alla città con un particolare omaggio all’Ursus, la gigantesca gru-pontone che da quasi un secolo domina la città e il suo skyline sul golfo. Una vera icona del Porto di Trieste, con il quale Ursus si identifica sin dalla sua progettazione sotto l’Impero asburgico. Dismesso da 26 anni e dal 1997 cancellato dai ruoli, proclamato Bene di interesse culturale nel 2011, Ursus è stato di recente rimosso dalla sua storica collocazione dall’Autorità Portuale di Trieste, che l’ha condotto nell’arsenale San Marco per provvedere alla riparazione di una falla che minacciava di farlo affondare.

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Per questo il Porto di Trieste, in un ideale abbraccio con la città, alla quale ha voluto essere vicino nel difficile momento del lockdown, sceglie adesso di congedarsi dalla programmazione digitale nel segno di un affettuoso omaggio ad Ursus: grazie alla collaborazione con la Friuli Venezia Giulia Film Commission, con le parole di un attore che ha legato alla storica gru il suo personaggio, e il suo intenso legame con Trieste. Oggi, dalle 18 sui canali social del Porto (e sul sito del Piccolo) i riflettori saranno su Lino Guanciale. Tutti, su YouTube Instagram e Twitter, potranno assistere al caloroso videomessaggio del commissario Cagliostro, l’affascinante alter ego di Guanciale, che proprio in cima alla grande gru siglava le sequenze conclusive sia della prima che della seconda serie. «Speriamo di rivederci presto, caro Ursus: vorrebbe dire che abbiamo ripreso a lavorare e che siamo tutti ripartiti, finalmente. Questo è il mio auspicio, a nome di tutti i lavoratori dello spettacolo - dichiara Lino Guanciale nel video -. E grazie ancora, caro Ursus, per avermi accolto fra le tue maglie, in alto, e avermi permesso di godere, da lassù, della vista di Trieste, abbracciata dal suo mare». Si attende per la primavera del 2021 l’avvio delle riprese della terza serie della fiction, quando finalmente si potrà tornare sul set e quando il mastodontico beniamino dei triestini, mirabile esempio di archeologia industriale, vera e propria star televisiva e meta di “pellegrinaggio” di appassionati turisti amanti della serie tv, farà ritorno tra le braccia del golfo.

Nella sua storia ultracentenaria Ursus ne ha viste di tutti i colori: varata al crepuscolo dell’Impero asburgico, nel 1914, è stata completata solo nel 1931, nei Cantieri Riuniti dell’Adriatico, assumendo l’aspetto che ci è familiare: quello di una colossale gru che arriva fino a 75 metri nella massima estensione verticale del braccio, ed è dotata di 3 ganci per il sollevamento di carichi da 10 a 150 tonnellate. —


 

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