Trieste dà l’addio al professor Giuseppe Cuscito, cultore di antichità cristiane

Ha formato generazioni di sacerdoti insegnando Patrologia al seminario di Trieste. Per la sua Muggia ricoprì anche l’incarico di assessore

Paolo Marcolin
Il professor Giuseppe Cuscito in una immagine diffusa dalla Curia
Il professor Giuseppe Cuscito in una immagine diffusa dalla Curia

Dopo breve malattia il 16 dicembre si è spento Giuseppe Cuscito, professore ordinario emerito di Archeologia Cristiana presso l’Università di Trieste. Nato a Muggia nel 1940, figlio di mamma istriana e papà pugliese, non aveva mai perso l’occasione per rimarcare il suo particolare essere “uomo del nord’, tanto che preferiva pronunciare il suo cognome con l’accento sulla “i” piuttosto che Cùscito, come tradizione famigliare avrebbe voluto.

Fine conoscitore dell’antichistica cristiana, il professor Cuscito ha insegnato per anni Patrologia, una scienza teologica che studia la vita e le opere dei padri della Chiesa da un punto di vista storico, dottrinale ed ecclesiastico, presso il Seminario e l’ISSR di Trieste e presso il Seminario Interdiocesano.

Generazioni di sacerdoti sono stati formati alla sua scuola nella conoscenza del patrimonio dei Padri della Chiesa. A lui si devono molti degli studi della Diocesi di Trieste, dei suoi sinodi, nonché della Chiesa madre di Aquileia. È stato inoltre presidente del Centro di Antichità Altoadriatiche e della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, collaboratore di vari istituti tra cui il Centro ricerche storiche di Rovigno, ispettore onorario ai monumenti e membro della Commissione edilizia e toponomastica del Comune di Muggia, di cui per un breve periodo è stato anche assessore.

Al mondo dello studio e della ricerca, Giuseppe Cuscito ha affiancato infatti l’impegno in politica. Entrato in consiglio comunale alla fine degli anni Ottanta nelle file della Democrazia Cristiana, dopo le elezioni del 1989 era diventato assessore alla Cultura e all’Assistenza nella giunta del sindaco Jacopo Rossini, la prima non comunista dal dopoguerra.

In qualità di assessore diede impulso alla realizzazione del museo archeologico di Muggia, il primo museo cittadino, inaugurato nel 1997 e alla costituzione della rinnovata Biblioteca comunale, intitolata a un altro cattolico muggesano, Edoardo Guglia. Dopo quella esperienza, si era candidato alle elezioni del 2006 nella lista civica Insieme per Muggia, ma senza essere eletto. La sua ricca produzione scientifica è fatta fondamentalmente su studi e ricerche inerenti a temi ecclesiastici, rapporti con la curia, architetture sacre, reperti antichi, vite di santi. Ricordiamone alcuni: “Martiri cristiani ad Aquileia e in Istria”, “Grado e le basiliche paleocristiane”, “Le chiese di Trieste dalle origini alla Prima guerra mondiale”, “San Giusto e la tradizione martiriale triestina”, “Il Duomo di Muggia a 750 anni dalla fondazione”.

Sempre a Muggia ha dedicato una monografia sul centro storico della cittadina rivierasca, mentre ad uscire dal perimetro degli interessi consolidati di Cuscito sono due libri, uno dedicato all’alimentazione nell’antichità e l’altro di carattere turistico, “Itinerari tergestini. Storia, archeologia, turismo sostenibile”. Di particolare interesse il suo “Trieste diocesi di frontiera, storia e storiografia” in cui lo studioso tocca alcuni nodi particolarmente sentiti dai cattolici triestini, come quelli del secondo dopoguerra che videro il vescovo Santin impegnato nella ricostruzione morale della diocesi.

Cuscito si è anche distinto come promotore di collaborazioni culturali. Ne è esempio il Protocollo di intesa tra l’Università degli Studi di Trieste e il Centro di Antichità Alto-adriatiche che Cuscito aveva fortemente propiziato e firmato assieme al Magnifico Rettore di allora, Francesco Peroni. —

 

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