Giovanna Ralli: «Ho ottant’anni, chiudo col cinema»

TAORMINA. «Anche se sono coetanea di Sofia Loren, anzi più piccola di 4 mesi, io gli 80 anni li ho già compiuti e così mi ritiro». Così una commossa Giovanna Ralli ha annunciato al Festival di Taormina l’addio alla carriera di attrice. Diretta dai più grandi registi del cinema italiano e non solo, Ralli, che ha ricevuto ieri sera un premio alla carriera al Teatro Antico di Taormina, è stata vista recentemente al cinema in 'Immaturi’, 'Immaturi 2' e 'Un ragazzo d'oro’. Ora sembra voglia lasciare la sua lunga carriera e parlando dei suoi registi di riferimento dice: «Da Rossellini ho imparato moltissimo, Scola è stato un grande maestro nel dirigere gli attori, mentre a Garinei e Giovannini devo tutto per il teatro e fecero scrivere per me la canzone 'Domenica è sempre domenica’, che dopo due anni diventò la sigla del musichiere».
Diventata una delle attrici più popolari del cinema italiano fin dagli anni Cinquanta, la Ralli ha recitato con i più grandi autori italiani fra cui, appunto, Roberto Rossellini, che l’ha voluta ne “Il generale della Rovere” e in “Era notte a Roma”; Carlo Lizzani ne “La vita agra”, in cui è coprotagonista assieme a Ugo Tognazzi; Ettore Scola in "C'eravamo tanto amati” per cui si aggiudicò il Nastro D’Argento come miglior attrice non protagonista nel 1975. È il secondo Nastro d’Argento vinto dall’attrice dopo quello come miglior attrice protagonista per “La fuga” girato nel 1964 da Paolo Spinola.
La Rally tentò anche di sfondare a Hollywood, ma, a parte un piccolo ruolo nel film “Papà, ma che cosa hai fatto in guerra”? (1966) per la regia di Blake Edwards, le sue saranno tutte partecipazioni a film caduti nel dimenticatoio. Negli anni ’70, a parte la pellicola di Scola, non ebbe molto successo. Decise così di lasciare il grande schermo per un decennio, per dedicarsi al teatro, e ci tornerà solo nel ’91 col film “Verso sera”. L’attrice ha preso parte a molte fiction, tra cui “Tutti pazzi per amore”.
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