Gabriella Greison mette in scena i fisici spiati nella Farm Hall

Il 16 e 17 gennaio al Miela lo spettacolo che rievoca la vicenda degli scienziati di Hitler catturati dagli americani e rinchiusi in una villa



Immaginiamo un Grande Fratello ante litteram fatto solo da fisici blindati in una casa per mesi, costretti a vivere insieme fianco a fianco, spiati e tenuti sotto continua osservazione per carpirne i segreti. È successo davvero: una storia quasi dimenticata, che forse ancora in pochi conoscono nonostante abbia segnato il corso degli eventi. “La leggendaria storia di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall” è lo spettacolo che andrà in scena giovedì 16 e venerdì 17 gennaio alle 19. 30 al Teatro Miela – regia di Sergio Maifredi, produzione del Teatro Pubblico Ligure – e che racconta questa incredibile e bizzarra vicenda. Il merito è, ancora una volta, di Gabriella Greison, lei stessa fisica e divulgatrice, già autrice di monologhi tratti dai suoi libri messi in scena con notevole successo di pubblico. Dei fisici tedeschi rinchiusi nella Farm Hall ne parlò per primo il fisico statunitense Jeremy Bernstein nel suo libro “Il club dell’uranio di Hitler” uscito nel 1996. Oggi, la fisica-attrice milanese ripercorre quegli eventi a partire dal 3 maggio 1945, quando Werner Heisenberg, il più grande scienziato tedesco in attività del XX secolo, fu arrestato dagli americani. E fu solo il primo: dopo di lui, altri nove colleghi vennero prelevati e rinchiusi in una villa nella campagna inglese, Farm Hall. Lo scopo? Spiare a che punto fosse la ricerca di Hitler sulla bomba atomica. Incuriosita, l’autrice si è recata sul posto, vicino a Cambridge, per indagare, raccogliendo e ricostruendo i dettagli di questa vicenda curiosa e sorprendente. Ogni dialogo che avvenne tra gli scienziati fu intercettato da microspie sparse per tutta la casa. Ma cosa sia avvenuto realmente in quegli spazi, durante i sei lunghi mesi di permanenza, nessuno realmente lo sa. Secondo Greison, infatti, gli inglesi e gli americani hanno trasmesso, con il tempo, solo le informazioni che a loro interessavano. Le intercettazioni che sono state pubblicate, infatti, rappresentano appena il dieci per cento di ciò che è stato detto realmente. Se l’argomento non era la costruzione della bomba, allora poco importava, anzi: non veniva nemmeno trascritto.

” La leggendaria di Heisenberg e dei fisici di Farm Hall” cerca allora di raccontare tutto il resto. Dieci fisici, di cui tre premi Nobel, ognuno con il proprio carattere, le proprie fissazioni, le simpatie o antipatie. Sei mesi in una casa, una convivenza forzata dove accade di tutto, i dialoghi sono serrati, e la fisica accompagna ogni ragionamento.

Da sempre sensibile a figure di donne colpevolmente dimenticate da un mondo scientifico maschilista per sua stessa ammissione, autrice anche di quel “Sei donne che hanno cambiato il mondo” che raccontava sei icone della scienza novecentesca, Gabriella Greison coglie l’occasione per inserire nella pièce anche un ritratto di Lise Meitner, la fisica viennese che lavorava con il collega Otto Hahn e che per prima teorizzò la fissione nucleare. Il Nobel per la fisica, però, lo vinse lui, e senza nemmeno ricordarla nel discorso. L’Heisenberg citato nel titolo dello spettacolo, invece, la propose per primo e battagliò – senza successo – per il prestigioso riconoscimento, credendo nelle geniali capacità di quella grande mente scarsamente riconosciuta dalla comunità scientifica e costretta a lavorare, a titolo gratuito, in una cantina.

La prevendita è attiva alla biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17 alle 19 o su vivaticket; nel trentennale del Teatro Miela, inoltre, la riduzione giovani è estesa agli under 30. —



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