Franz e Sissi, una storia triestina

Apre domani a Miramare l’esposizione per il centenario della morte dell’imperatore
Di Marianna Accerboni
dipinti di cesare dell'acqua esposti nel castelle di miramare in trieste
dipinti di cesare dell'acqua esposti nel castelle di miramare in trieste

di MARIANNA ACCERBONI

Anche gli imperatori hanno un'anima e talvolta svelano tratti delicati inattesi. Come quando l'arciduca Massimiliano d'Asburgo, mentre nel 1855 percorreva a Trieste la strada antistante il Passeggio Sant’Andrea, ebbe un incidente con il calesse e venne subito accolto nella casa di Giuseppe Spolan, costruttore di alberature navali, dove rimase per alcuni giorni.

Appresa la notizia, Francesco Giuseppe si precipitò da Vienna al capezzale del fratello, quasi un giorno di carrozza poiché la Ferrovia meridionale non c'era ancora: è uno dei tanti episodi privati e inediti, racchiusi nel Castello di Miramare e ora svelati da una piccola ma preziosa rassegna, "Francesco Giuseppe a Miramare. Immagini e parole" (domani l’inaugurazione alle 11), allestita nella storica magione nel centenario della morte dell'imperatore (Schönbrunn, Vienna 1830 - 1916).

«Il Museo storico del Castello rappresenta una miniera infinita di notizie e informazioni» hanno detto, nel presentare la mostra al Circolo della Stampa il direttore del Polo Museale Luca Caburlotto e Rossella Fabiani, direttrice del Museo e curatrice della mostra con Davide Spagnoletto.

Un'esposizione declinata con eleganza, che si apre con la discrezione di un diario privato di famiglia, mentre il contenitore, cioè il Castello, simbolizza l'aspetto ufficiale e pubblico del protagonista. Un evento espositivo tutto triestino, che ha trovato attinenze con le mostre "L'imperatore eterno" e "Francesco Giuseppe (1830 - 1916)", appena conclusesi a Vienna, rispettivamente alla Biblioteca dell'Hofburg e, la seconda, a Schönbrunn e all'Hofmobiliendepot, museo degli arredi degli Asburgo.

Ma non tutte le opere e i documenti esposti, che compongono una rigorosa ricostruzione dei viaggi di Franz a Trieste e a Miramare, luogo di residenza del fratello Massimiliano, provengono dal Castello. Il pezzo più curioso, che apre la rassegna, testimoniando l'intimità del loro rapporto - un nuovo modo di rileggere la presenza dell'imperatore e degli Asburgo a Miramare - è l'altorilievo della gipsoteca del Museo Sartorio che, firmata dal veneziano Luigi Ferrari e pagata dal Comune, rappresenta Franz in abiti borghesi al capezzale del fratello dopo l'incidente del calesse.

E qui, tra le notizie, si apre anche uno squarcio sulla correttezza dell'epoca nel rapporto paritario tra stato e cittadino, come ha notato Caburlotto. Riguardo al profilo economico, tutti coloro che avevano aiutato Max vennero infatti ben ricompensati.

Dipinti di Carl Haase rappresentanti la coppia imperiale, stampe, litografie, pagine dell'Osservatore Triestino e del The Illustrated London News, acquerelli e una preghiera in lingua ebraica per Francesco Giuseppe costellano il percorso espositivo con inediti quali, per esempio, le due grandi cartoline realizzate a tecnica mista per la nascita e l'incoronazione di Franz, appartenenti al Museo. Così come le due litografie che lo rappresentano vestito da cacciatore o con i fratellini Massimiliano e Carlo Ludovico; o come il bozzetto per il dipinto che ricorda l'arrivo di Sissi a Miramare o l'acquarello sul matrimonio di Max e Carlotta, entrambi di Dell'Acqua.

Le altre opere sugli Asburgo e su Trieste presenti solitamente al Museo saranno invece opportunamente evidenziate, componendo così una testimonianza sui rapporti tra gli Asburgo attraverso il fil rouge di Trieste, documentata quale città moderna dell'impero e simbolo di civiltà e di progresso. Una mostra destinata, nelle intenzioni del promotore, il Polo Museale Fvg insieme al Museo storico e al parco del Castello con il direttore ad interim Corrado Azzolini, in collaborazione con il Comune di Trieste e Civita Tre Venezie, non solo al turista ma anche al cittadino.

Resterà aperta fino al 5 marzo: tutti i giorni 9-19; chiuso 25 dicembre e 30 gennaio.

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