Fra Trento e Trieste un ponte di storia e tanti gusti condivisi

È proprio sicuro: tra Trento e Trieste non c'è un ponte. Con buona pace dell'immaginario collettivo, dei falsi miti e di una parte dell'Italia che le vede unite, a dividere le due città ci sono almeno tre ore e mezza di strada, peraltro comoda e agevole, come nella migliore tradizione asburgica. A unirle, a parte la simpatia istintiva tra trentini e triestini, ci sono davvero un sacco di particolari. A cominciare dalla storia. Il Castello del Buonconsiglio che oggi ospita diversi musei, fu residenza dei vescovi di Trento dal XIII fino alla fine del XVIII secolo, tant'è che è conosciuta come la città della Controriforma. Secoli dopo, durante la Prima guerra mondiale, nella fossa del Castello venne giustiziato l'irredentista - come erano irredentisti i trentini Cesare Battisti e Damiano Chiesa - Fabio Filzi, di origini istriane. In comune, Trieste e Trento hanno soprattutto secoli di dominio asburgico, imprinting che si conserva nelle tradizioni gastronomiche. Anche a Trento, come a Trieste, capita di sentire profumo di crauti, porcina e, manco a dirlo, strudel per tutti i gusti.
Il centro politico, religioso e monumentale della città è la piazza del Duomo su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati come le Case Cazuffi-Rella, mentre il palazzo Pretorio e la merlata Torre Vanga del XIII secolo formano assieme al Duomo di San Viglilio (dove si tennero le sedute formali del famoso Concilio) un complesso spettacolare che domina la piazza, ornata anche dalla settecentesca fontana del Nettuno. Città culturalmente ricchissima, grazie anche alla prestigiosa Università, Trento è una terrazza naturale che offre viste incomparabili sulle catene di monti e vette di tutto il Trentino, dalle Dolomiti di Brenta all'Adamello. Dopo aver ammirato il centro storico, fatto shopping - soprattutto enogastronomico - nelle eleganti vie che lo compongono e dopo aver scelto di approfondire la propria cultura con una visita in uno dei tanti musei (dalle varie sedi del complesso museale provinciale, alle Gallerie di Piedicastello, dal Museo storico della guerra a quello dell'aeronautica, passando per il Museo diocesano tridentino e il Mart), che ci si trovi a Trento con bimbi o meno, è davvero obbligatoria una tappa al MUSE dove, è bene anticiparlo, non ce la si può cavare in un paio d'ore. Il museo delle scienze, situato complesso ecosostenibile ideato da Renzo Pano "le Albere", è un vero compendio di interessi. Funzionale la disposizione dei reperti, avvincente la possibilità di fare esperienze dirette (come essere virtualmente investiti da una slavina), intelligente la compenetrazione tra esposizione e ricerca scientifica.
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