Fiorello-show: canta con il pubblico "El can de Trieste". Dear Jack, fan in delirio

Cuffie d'Oro, Rossetti esaurito per la serata degli Oscar della Radio

Grande successo ieri sera a Trieste per la 5.a edizione di Cuffie d'Oro, gli Oscar della Radio. In un Teatro Rossetti esaurito (1500 persone) si sono susseguiti sul palco una ventina di conduttori e artisti delle emittenti italiane, per uno spettacolo durato quasi 4 ore. L'ospite più atteso, Fiorello, in coppia con Marco Baldini, ha inscenato un vero e proprio show nello show, chiudendo la serata con un omaggio a Lelio Luttazzi e la sua mitica canzone "El Can de Trieste", cantata insieme al pubblico.

Un clima di grande affiatamento se non addirittura di spirito cameratesco tra colleghi ha pervaso ieri sera la quarta edizione dei Cuffie d’Oro Radio Awards, il gran premio della comunicazione radiofonica che ha preso vita sul palco del Politeama Rossetti di Trieste, trasmesso anche in diretta streaming.

C'erano proprio tutti, anche quelli sulla cui presenza non si sarebbe messa la mano sul fuoco: in particolare, direttamente da via Massena a Milano, anche un Linus zoppicante perchè appena operato al tendine. Una lunga serie di superstar dell'etere insieme alla band italiana del momento, i Dear Jack, acclamati come rockstar dal pubblico più giovane e attesi dai fan già fuori dal teatro.

A introdurli, scarpe impossibili giallo fosforescente «da stradini», i deus ex machina della manifestazione: uno scoppettante Charlie Gnocchi “contenuto” dal più pacato Fabio Carini, affiancati da una Margherita Granbassi biancovestita che per Gnocchi «ha scambiato le Cuffie d'Oro per la sua cerimonia di nozze» e un Andro Merkù in forma smagliante, tra imitazioni applauditissime e battute a segno.

A partire da un Papa Francesco che ritirava il premio in rappresentanza del primo ospite, Padre Livio: selfie d'ordinanza con Grambassi e due Miss, tra una battuta su Trieste («Come vorrei una Trieste povera per i poveri.. ah è già così?») e una bordata a monsignor Bertone, Merkù ha dettato la linea della serata in perfetto accordo con Gnocchi, uno spirito in cui si è inserita l'ironia di Platinette, la cuffia d'oro agitata come borsetta e il consueto spirito graffiante, spezzato solo nel momento dell'omaggio a Mia Martini con “E non finisce mica il cielo”.

Ritmi spediti e andamento frizzante, la serata è proseguita tra gli interventi molto apprezzati degli Oblivion, uno stranamente silenzioso Giuseppe Cruciani, un Federico Russo che ha conteso ai Dear Jack la palma dei più contesi dalle fan della serata, mentre Linus è stato protagonista, tra le risate di Fiorello, di un siparietto con Marco Baldini «uno dei strani casi della radiofonia italiana, che riesce a tirare pacchi a tutti e rimanere amico di chiunque».

I Dear Jack a Cuffie d'oro

Per un doppio disco di platino, una doppia esibizione era il minimo: freschi del riconoscimento appena conseguito per le oltre 100mila copie vendute dell'album, il palcoscenico del Rossetti è stato infine tutto per loro, i Dear Jack: “Ricomincio da me”, il nuovo singolo, e “Domani è un altro film”, la title track dell'album omonimo sono stati anche una sorta di ghiottissimo assaggio del loro primo tour in partenza tra pochi giorni.

Federica Gregori

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