Finisce all’asta il primo manoscritto della poesia “La capra” di Umberto Saba

TRIESTE Va all’asta la prima versione manoscritta della poesia di Umberto Saba “La capra”, uno dei capolavori della letteratura del Novecento. L’archetipo verrà messo all’asta tra oggi e mercoledì al Grand Hotel Mediterraneo in Lungarno del Tempio 44, a Firenze, dalla Libreria Antiquaria Gonnelli, assieme ad altri reperti sabiani oltre alla rara prima edizione di “Senilità” di Italo Svevo. Il manoscritto della poesia “La capra” «è l’unica copia che si conosce della prima stesura», spiega il libraio antiquario Simone Volpato: «Questa versione, datata 1910, comparve per la prima volta nella plaquette “Coi miei occhi (il mio secondo libro di versi)”, pubblicata dalla Libreria della Voce nel 1912». «Lo stesso Saba - continua Volpato - considerava questa poesia una delle più importanti della sua produzione». Un documento unico, che sarebbe auspicabile potesse tornare a Trieste, e che viene messo all’incanto al prezzo base di 500 euro assieme a una cartolina postale, sempre di Saba, indirizzata al grande antiquario di Firenze Tammaro De Marinis, il principe dei bibliofili italiani del secolo scorso, a una ricevuta di pagamento del 6 dicembre 1926 della libreria di via San Nicolò con annotazione e firma autografa di Saba (120 euro) e una copia di “Preludio e fughe” delle Edizioni Solaria 1928.
Anche Italo Svevo è presente alla tornata d’asta della libreria Gonnelli, con una copia autografata della rara prima edizione di “Senilità”. Qui la stima di partenza è più alta: undicimila euro. Svevo infatti aveva pubblicato “Senilità” a sue spese, stampando solo mille copie, buona parte delle quali finì come omaggio ad amici e parenti. E la copia all’asta riporta una nota manoscritta “parzialmente abrasa al frontespizio”: «Ai miei Schmitz. Trieste». «È un esemplare interessante - commenta Riccardo Cepach del Museo sveviano di Trieste - anche se una dedica di questo tenore non l’abbiamo mai vista». Il Museo sveviano conserva due copie della prima edizione di “Senilità” una delle quali riporta annotazioni e correzioni in vista della seconda edizione.
Nella tornata d’asta che inizia oggi, spiegano alla Libreria Antiquaria Gonnelli, vengono messi all’incanto in totale ben 1475 lotti di arte e grafica di varie epoche e provenienza. C’è un po’ di tutto, dalle incisioni di Antonio Canova e Francisco Goya fino all'edizione originale dell'Encyclopédie di Diderot-D'Alambert. Divisi fra la sessione Autografi & Fotografie e quella dedicata alle prime edizioni di libri di lettaratura italiana, i lotti del Novecento triestino fanno compagnia a rarità come il "Sogno d'un mattino di primavera" di D'Annunzio, arricchito dalla dedica dell'autore a Jacopo Caproni e alla prima rarissima edizione in volume de "Le avventure di Pinocchio" di Collodi (base d'asta 5.000 euro), oltre ai "Sepolcri" del Foscolo (1.200 euro) e ai "Canti" del Leopardi (2.800 Euro). «Ma la nostra punta di diamante della raccolta - dicono alla Libreria Gonnelli - è senza dubbio la rarissima prima edizione di "Senilità" di Svevo, arricchita dalla dedica dell'autore "Ai miei Schmitz"». —
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