Fedez e J-Ax: «Questo è il nostro “melting pop” quasi una sfida ai comunisti con il Rolex»

MILANO. Ha una scaletta di sedici pezzi il nuovo album firmato a quattro mani da Fedez e J-Ax, “Comunisti col Rolex”, in uscita oggi. Da “Assenzio” fino a “Pieno di stronzi”, il lavoro da studio dei due è ricco di collaborazioni, da Stash a Levante, Ferreri, Amoroso e altri ancora, tra i quali Loredana Bertè.
«Questo è il nostro melting pop - ha spiegato J-Ax - con il quale abbiamo sperimentato come mai fatto nei nostri album solisti».
Per presentare il nuovo album i due hanno scelto l'ormai famosa casa milanese di Fedez, quella degli scatti sul terrazzo e delle successive polemiche sui social. «Siamo qui - ha scherzato Fedez - perché dopo la realizzazione del nostro ultimo video la casa discografica ha finito il budget».
Anticipato dai singoli “Vorrei ma non posto” e “Assenzio”, l'album al completo contiene uno spaccato di attualità visto al modo di Fedez e dell'ex Articolo 31, che in brani come “L'Italia per me”, con Sergio Sylvestre, parlano anche di quello che funziona in questo paese.
«In questo brano - ha detto J-Ax - abbiamo messo tutto quello che ci piace dell'Italia, riuscendo a non sembrare fascisti o due di Casa Pound. In realtà la destra si è impossessata di molti simboli che dovrebbero essere di tutti, come il tricolore».
Sempre sul versante politico, il premio delle citazioni nei nuovi brani lo vincono Matteo Salvini e la Lega, ma anche Trump. «Trump fa molta più paura - hanno detto i due - mentre il termine Salvini è diventato ormai una sorta di intercalare: quando cade il telefono per terra e si rompe adesso si impreca dicendo Salvini».
Il disco comune, per Fedez e J-Ax è arrivato dopo quattro anni di convivenza professionale dovuto alla fusione delle due rispettive società. «È stata un'impresa rischiosa che però ci ha dato tanto - ha commentato Fedez - e con questo disco e le sue canzoni abbiamo voluto dire che in questo paese ci si può ancora arricchire onestamente, e non c'è niente di male».
Dopo una serie di appuntamenti “firmacopie”, un tour congiunto vero e proprio per i due partirà l'11 marzo da Torino. «Fino ad oggi - ha detto Fedez - abbiamo venduto 107mila biglietti. Facciamo gli stessi numeri degli U2, e me ne vanto». Sul palco con i rapper ci sarà una band nelle cui fila militerà anche Paolo Jannacci, che nell'album ha suonato la fisarmonica. «Potevamo fare un album di sole hit - ha detto il padrone di casa - e invece non abbiamo seguito schemi precisi, mettendo anche il punk che poteva rappresentare un suicidio discografico. Non vedo l'ora di suonare dal vivo “Musica del cazzo” con la chitarra come se fossimo i Blink 182».
Il tour andrà avanti fino al 22 aprile, con tappa il 16 aprile a Trieste e chiusura a Pesaro, oltre a qualche festival estivo a cui i due stanno pensando per l'estate.
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