Esercizi per un pensiero critico: tutti a scuola di filosofia
TRIESTE “Mettersi in gioco, esercizi per un pensiero critico”: è questo il titolo che racchiude il nuovo programma di corsi e laboratori della Scuola di filosofia di Trieste, organizzata dal Laboratorio di filosofia contemporanea diretto da Pier Aldo Rovatti. Il programma sarà presentato venerdì 13 alle 18, alla libreria Dedalus di via Torrebianca 21.
Le attività, aperte a tutti previa iscrizione, si svolgeranno nei weekend tra gennaio e maggio, a settimane alterne, alla direzione del Dipartimento di salute mentale al parco di San Giovanni. Si parlerà di Marx, Nietzsche, di pensiero debole, pericolosità sociale, scrittura, ripercorrendo alcuni momenti della storia del pensiero e snodi problematici che attraversano la nostra attualità. Le domande di iscrizione, che dovranno pervenire entro il 5 dicembre, si trovano su scuolafilosofia.wordpress.com, la mail è scuola@filolab.it
«Quest’anno - spiega Pier Aldo Rovatti - si è voluta fare un’opera di compattamento dei corsi, pochi, ma più lunghi. Rispondiamo anche a una sete diffusa di poter rimettere in gioco la propria capacità di pensiero critico». Mario Colucci e Ilaria Papandrea affronteranno “Il concetto di pericolosità”, dalla genealogia dell’idea di individuo pericoloso nel discorso medico e giudiziario del secolo XIX sino all’attuale diffusione dell’idea di rischio sociale nel pensiero politico. Il corso vede la partecipazione di Andrea Muni.
“Da vuoto a vuoto. Il gioco della scrittura” è invece il titolo del percorso proposto da Giovanna Gallio con la collaborazione di Sergia Adamo. Verrà esaminato il rapporto tra biografia e scrittura, in particolare le strategie epistolari di Kleist, Dickinson e Kafka, partendo dalle domande “Che cos’è la letteratura?” e “Che cos’è un autore?”, indagando il rapporto tra lo scrivere come messa in gioco radicale ed esperienza della vita malata e tra la “morte dell’autore” e la costruzione del legame sociale mediante la scrittura.
Raoul Kirchmayr, con “Marx in gioco”, indagherà invece se sia possibile rimettere in gioco alcuni concetti di Marx, come quelli di “soggetto” e di “crisi”, attraverso la lettura e la discussione di testi archiviati come classici, ma quasi del tutto dimenticati. Pier Aldo Rovatti ripercorrerà la storia del “Pensiero debole”, il contesto da cui è nata questa proposta filosofica e i problemi che ha sollevato, evidenziando i temi del paradosso e del gioco.
Il corso vedrà la collaborazione di Tiziano Possamai. Massimilano Roveretto, con la partecipazione di Stefano Tieri, si dedicherà invece a “Un pensiero che non tiene. Il caso Nietzsche”, mediante l’identificazione del pensiero di Nietzsche con il compimento della metafisica. E Damiano Cantone affronterà la “Suspense cinematografica”, svelando come non sia un semplice paradigma narrativo, ma abbia implicazioni teoriche importanti per la definizione della soggettività e per la critica dei nostri schemi abituali di interpretazione.
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