Emma Morton & The Graces «A Trieste il mio sound scozzese»
TRIESTE «A X Factor ho capito cosa non volevo fare» dice Emma Morton, che è stata semifinalista del talent nel 2014, nella squadra di Mika, dove aveva presentato il suo inedito "Daddy Blues" pubblicato dalla Sony. La musicista di Edimburgo ha messo a fuoco la sua personalità, ricevendo premi come il Music is Great Award e collaborando con Olly Murs, Paolo Nutini, Raphael Gualazzi, Glen Hansard, Gary Lucas, Petra Magoni, Alejandro Escovedo. È nato poi il progetto Emma Morton & The Graces che mescola roots-rock, soul, jazz, blues e folk: venerdì 3 agosto alle 21 presentano il loro cd di debutto "Bitten by the devil" a Borgo San Rocco (Muggia), per la rassegna "Hot in the city", l'ingresso è gratuito.
«Per la prima volta a Trieste, - racconta la cantante - portiamo il disco uscito a maggio. Dal vivo lasciamo spazio all'improvvisazione, sperimentiamo molto in base all'energia del pubblico, aggiungendo qualche cover di Leonard Cohen, Bob Dylan, Nick Cave. L'album è scritto nel mio dialetto scozzese, la cosa bella del live è che posso spiegare le storie delle canzoni, così gli spettatori hanno qualche elemento in più per capire e per emozionarsi».
La voce potente della Morton sarà accompagnata da Luca Giovacchini (Frank Frost, R. L. Burnside, Guccini) alla chitarra e Diego Sapignoli (Nada, Hugo Race, Sacri Cuori, Capossela) alla batteria. Da dieci anni la cantante scozzese dagli occhi di ghiaccio vive in Toscana: «Ero venuta in Italia per cercare un equilibrio, soffrivo di ansia e depressione, ho sempre sentito un peso opprimente. Quando sono arrivata ho lavorato in un agriturismo, nell'orto ho scoperto un ritmo diverso, ho trovato uno spazio per ripartire investendo un po' di più amore su me stessa. Istintivamente ho percepito che l'Italia era il posto dove potevo vivere bene. Un senso di calore, di protezione, di famiglia che nella fredda e formale Scozia mi mancava. Sono riuscita a sciogliere la rigidità che avevo addosso».
Di X Factor ricorda: «Da autodidatta qual ero, lavorare con Rossana Casale come coach vocale mi è stato utile. Con Mika i rapporti non andavano fuori dal campo della telecamera. Victoria Cabello è l'unica con cui sono rimasta in contatto, una bellissima persona. Sono ancora amica di diverse persone in produzione, che lavorano dietro le quinte».
«Dopo X Factor mi sono tagliata i capelli molto corti - prosegue - e non mi piacevo, un giorno ho visto una ragazza africana con un turbante e ho deciso di indossarlo, il mio è un look contaminato, dall'Africa a Hollywood, legato ad alcune icone anni 40». Il tour continuerà sia in Italia che fuori: «Inghilterra, Scozia, Germania, Francia… Inoltre - conclude - stiamo lavorando sul secondo disco e al Festival di Venezia uscirà il film "Saremo giovani e bellissimi" di Letizia Lamartire, in cui compaio e canto». —
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