Elsa Di Gati: «Che bella la Lignano di Hemingway»

Certo di una fama crescente e di scelte originali che spiccano per attenzione e perizia, il Premio Hemingway, a Lignano da giovedì 18 a sabato 20 giugno e giunto quest’anno alla 31° edizione, si delinea sempre più come uno dei premi giornalistico-letterari più prestigiosi tra i “Pulitzer” italiani. Una giuria che garantisce l'alto livello, presieduta da Alberto Garlini e Gian Mario Villalta - grazie alla collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge -, dal poeta Pierluigi Cappello e dallo storico della fotografia Italo Zannier, incorona i vincitori dell’edizione 2015: il giornalista Corrado Augias per la sezione letteratura, il sociologo americano Richard Sennett per la sezione avventura del pensiero, lo scrittore inglese William Dalrympe per il reportage di viaggio, il fotografo Luca Campigotto per il racconto per immagini/fotolibro.
Araldo delle inchieste, delle denunce e degli smascheramenti di questa Italia dove imperversa la polemica, a condurre la cerimonia di premiazione sabato 20 giugno al Kursaal sarà Elsa Di Gati, volto noto del giornalismo Rai, conduttrice di “Mi manda Raitre”, testimonial dell’attualità che rinsalda il filo rosso del giornalismo con l’anima avventurosa di Ernest Hemingway nel nome della curiosità inesausta per l’indagine e l’approfondimento del nostro tempo. «Vedo Lignano per la prima volta e sono davvero curiosa. Me ne hanno parlato molto bene e sono rimasta incantata dalle pagine di Hemingway che la descrivono. La caratteristica principale di questo Premio è l'accuratezza e l'attenta ricerca che ha portato a individuare come vincitori dei protagonisti tutt'altro che scontati. Non una delle tante passerelle per vip presenti in Italia, quindi, ma finalmente un premio che esalta l'animo curioso ed emozionato della migliore lezione Hemingwayana».
Arriverà sabato prossimo la Di Gati, incuriosita dalle poliedriche personalità dei quattro finalisti e attratta nello specifico da due: «Con Corrado Augias è sempre un felice ritrovarsi su una strada, personale e professionale, che ci ha visto spesso affiancati, ma da giornalista economica quale io nasco, è l'incontro con Richard Sennett che mi entusiasma. Le sue intriganti pagine mi hanno tenuta incollata con una sensazione di meraviglioso incanto paragonabile solo a ciò che ho provato davanti ai paesaggi antropomorfi di Luca Campigotto. Le sue fotografie sono capaci di creare un'estasi paragonabile solo alla più alta delle opere d'arte, facendoti credere che da un momento all'altro si animino di movimento come in un frame cinematografico».
Elsa Di Gati, nominata dal Presidente Napolitano Cavaliere della Repubblica e vincitrice del Premio Chiara d'Assisi per la trasmissione “Cominciamo bene” e del Premio Pericle per il giornalismo, rivela un animo letterario che ha coltivato con una laurea in Lettere, lavorando per anni in una redazione giornalistica di cultura e come organizzatrice di un premio per favole a Ravello.
La sua cerimonia di premiazione si aprirà sicuramente con uno sguardo all'attualità, segno del suo approccio giornalistico e di un interesse perseguito in prima persona nei confronti del sociale: da anni infatti sostiene una campagna per i diritti delle famiglie affidatarie di bambini in cerca di adozione e che purtroppo invece se li vedono strappati e passati da una famiglia a un'altra.
«I bambini sono il nostro futuro e un Paese che non ascolta i loro bisogni perché li crede privi di opinioni e sentimenti non può considerarsi civile e progredito». Al lavoro con un nuovo libro, rivela: «Intraprenderò un viaggio lungo le meraviglie d'Italia al fianco di uno chef nel nome del non spreco alimentare: proporremo di riutilizzare i cibi avanzati per creare una ricetta a 5 stelle che faccia rivivere la storia e le tradizione del nostro ricchissimo Paese così poco valorizzato».
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