Ecco il topinambur il tubero americano che non ti aspetti

Il topinambur è un tubero commestibile di una pianta originaria dell’America che appartiene alla famiglia delle margherite (Composite) e che in realtà è una varietà di girasole. Nonostante il nome...
Di Annarita Aiuto

Il topinambur è un tubero commestibile di una pianta originaria dell’America che appartiene alla famiglia delle margherite (Composite) e che in realtà è una varietà di girasole. Nonostante il nome esotico viene coltivato anche in Italia. È un tubero molto saporito con un retrogusto simile a quello dei carciofi, che può essere consumato in alternativa alla patate, con un contenuto calorico inferiore e molti benefìci per la salute. Esercita effetti più favorevoli sulla glicemia, poiché i carboidrati complessi che contiene sono formati non da amido, come nella patata, ma da inulina, un polisaccaride costituito prevalentemente da fruttosio, che risulta indigeribile per l’uomo (fibra). Per questo il topinambur risulta utile nel controllo dei valori dello zucchero e del colesterolo nel sangue. È una fonte ricca di minerali come ferro, rame, potassio, molibdeno e magnesio. Fornisce una buona gamma delle vitamine del gruppo B. Benché l’inulina non venga utilizzata dall’organismo, nel tratto intestinale fornisce nutrimento ai batteri benefici, in particolare promuove la crescita dei bifidobatteri che si ritengono fondamentali per mantenere l’equilibrio della microflora intestinale, inoltre hanno dimostrato di avere un’attività antitumorale, di aiutare a ridurre i livelli di colesterolo e di poter fornire alcune vitamine del gruppo B. I topinambur si conservano in frigorifero avvolti in tovaglioli che ne assorbono l’umidità e si consiglia di consumarli entro una settimana. Prepararli è semplice: visto che è preferibile consumarli con la buccia, vanno semplicemente spazzolati con una spazzola vegetale; se non sono biologici è meglio metterli prima a bagno in una soluzione leggera di detergente per alimenti. Dopodiché possono essere cotti al forno, a vapore, fritti, stufati o leggermente saltati in padella. Possono ridursi in poltiglia nel giro di pochi minuti, bisogna quindi toglierli dal fuoco appena si possono trapassare facilmente con una forchetta. Si possono anche bollire interi per 10-15 minuti e poi schiacciare e condire per farne un contorno o per addensare minestre. Si possono utilizzare crudi nelle insalate o nelle centrifughe. Oppure si può preparare un’ottima zuppa cremosa come quella che trovate su www.alimentazionesalutare.com

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