E “Il soldato” di Stravinskij stavolta parla in dialetto

Al Verdi la rilettura porta la firma di Grisancich con la Reggio voce recitante e l’ensemble del Tartini
Ariella Reggio
Ariella Reggio

Una produzione che si preannuncia memorabile per intensità espressiva, originalità e per l’alchimia storico-artistica intorno alla Grande Guerra e al capolavoro di Igor Stravinskij: è “Histoire du soldat” nell’allestimento a cura del Tartini su testo inedito di Claudio Grisancich in dialetto giuliano affidato all’interpretazione di Ariella Reggio (voce recitante), accompagnata dall’Ensemble strumentale del conservatorio, diretto dal maestro Antonino Fogliani. Dedicata al regista Francesco Macedonio recentemente scomparso, la produzione siglerà il gran finale del cartellone primavera-estate dei “Mercoledì” del Tartini domani, alle 20.30, nella sala Victor de Sabata del Verdi.
Nelle file dell’ensemble strumentale del Tartini, formato congiuntamente da docenti concertisti di fama (i musicisti Lucio Degani, Sergio Lazzeri e Massimiliano Morosini), neo-diplomati e studenti selezionati dei corsi superiori del conservatorio, saranno impegnati Lucio Degani al violino, Sandro Perocevic al contrabbasso, Sergio Lazzeri al fagotto, Sebastiano Marzullo al clarinetto, Massimiliano Morosini alla tromba, Giovanni Ziraldo al trombone, Patrick Quaggiato alle percussioni. L’opera sarà preceduta da una composizione audiovisiva suddivisa in due momenti: dapprima verranno proiettati frammenti di preziosi filmati d’epoca della Prima guerra mondiale, realizzati dalla Rai, che ripercorrono i luoghi e le tragiche fasi del primo conflitto mondiale. A seguire, il lavoro video musicale di Damiano Marconi, “Ghosts & Whispers”, liberamente e astrattamente ispirato alle tematiche dell’opera di Stravinskij. Come da tradizione per le sue proposte, il Tartini invita la città all’evento con ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Info sul sito www.conservatorio.trieste.it, tel. 040-6724911.
“Histoire du soldat” è una delle opere cameristiche più note, rappresentate e celebrate di Stravinskij. La musica si lega allo straordinario testo di Charles-Ferdinand Ramuz che, in pieno stile avanguardistico, narra le vicende favolistiche di un soldato tratte dalla tradizione delle fiabe russe. L’opera fu composta nel 1918: la storia narra del soldato cui il diavolo sottrae il violino e che, nell’ansia di riaverlo, segue lo spirito maligno per tre anni convinto di farlo per soli tre giorni. Avendo perso la nozione del tempo, ritornato al paese, trova la sua promessa sposata a un altro e già con due marmocchi e deve constatare la definitiva vittoria del diavolo. “Histoire du soldat” viene proposta nella produzione del Tartini in una versione inedita in omaggio ai caduti della Grande Guerra, attraverso la rilettura dell’opera con interpolazioni in dialetto giuliano curata da Claudio Grisancich, quasi come se la vicenda fosse ambientata a Trieste.

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