Dopo 40 anni al Verdi di Trieste i solisti della Camerata di Salisburgo

L’ensemble fondato nel 1952 ritorna a Trieste per il cartellone della Società dei concerti

Patrizia Ferialdi
I solisti della Camerata di Salisburgo
I solisti della Camerata di Salisburgo

L’anno nuovo appena sbocciato porta alla Società dei Concerti le suggestioni più vibranti e classiche dell’ensemble di archi e fa ripartire il cartellone della 93° stagione dal ritorno – a quarant’anni di distanza – dei prestigiosi “Solisti della Camerata Salzurg”, che si esibiranno nel concerto che avrà luogo al Teatro Verdi stasera, 13 gennaio, con inizio alle 20.30. Fondata nel 1952 dal direttore d’orchestra e musicologo viennese Bernhard Paumgartner la “Camerata Academica des Mozarteums Salzburg” – composta inizialmente dai colleghi insegnanti e studenti del Mozarteum – ha sempre avuto come scopo principale “la produzione di un suono ideale attraverso la responsabilità personale di ogni singolo musicista nel massimo senso della comunità”.

Dopo il fondatore – che l’ha diretta fino alla sua scomparsa nel 1971 – alla sua guida si sono succeduti Antonio Janigro, Sándor Vegh, Sir Roger Norrington – che ha dato grande rilevanza alle pratiche di esecuzione storicamente informata – Leonidas Kavakos e Louis Langrée. Il complesso nel suo dna ha sicuramente il giusto esprit, conoscenza e preparazione per realizzare al meglio il grande repertorio cameristico mozartiano, senza peraltro dimenticare le suggestioni romantiche e le potenzialità espressive di un repertorio che spazia dal Barocco all’era moderna.

Premiata nel 1999 con l’Europäischer Kulturpreis nella categoria ‘orchestra da camera’, la Camerata ha realizzato registrazioni per etichette come Decca, Warner Classics e Sony Classical. Oggi a Trieste si esibiranno in formazione di ottetto i solisti Giovanni Guzzo e Kana Matsui violini primi, Yukiko Tezuka e Yoshiko Hagiwara violini secondi, Firmian Lermer prima viola, Clara Mascaró Nadal seconda viola, Paolo Bonomini primo violoncello, Jeremy Findlay secondo violoncello. Al pubblico triestino l’ensemble austriaco propone un viaggio musicale che si preannuncia ricco di emozioni, spaziando tra capolavori di diverse epoche e stili, con quattro tappe raffinate nella creatività di Mozart, Wolf, Schubert e Mendelssohn.

Si parte dal “Divertimento per archi n. 3 in Fa maggiore K138” di Mozart, opera giovanile che mette già in luce la genialità del suo autore attraverso la freschezza melodica e un’eleganza formale squisita. A seguire il lirismo appassionato della “Serenata Italiana per archi in sol maggiore” di Hugo Wolf, che avvolgerà il pubblico nelle atmosfere romantiche della musica tedesca. Quindi spazio a una pagina di grande intensità spirituale ed emotiva come il “Quartetto per archi n.12 in do minore D703 -Quartettsatz-“ di Franz Schubert, opera rimasta incompiuta che esprime con forza il tormento interiore del suo autore.

A suggellare il programma ci sarà poi la gioiosa luminosità dell’ “Ottetto in mi bemolle maggiore per archi op.20” di Felix Mendelssohn- Bartholdy, capolavoro di equilibrio e perfezione formale che rappresenta uno dei capisaldi del repertorio cameristico romantico. Come sempre, prima del concerto – alle ore 19.15 – il pubblico avrà l’opportunità di incontrare gli artisti al Ridotto del Teatro Verdi, in un momento di dialogo e confronto condotto dal Maestro Marco Seco direttore artistico della Società dei Concerti. Biglietti in vendita online su Vivaticket, al Ticket Point di Corso Italia, nella sede della SdC e in biglietteria del Teatro Verdi un’ora prima dell’inizio del concerto. Altre informazioni su info@societdeiconcerti.net —

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