Dodici eroi americani a cavallo contro cinquantamila talebani

Estate, stagione che al cinema significa horror, o film di guerra. Come “12 Soldiers”, che racconta l'epica dei soldati americani subito dopo l'attacco alle Torri Gemelle a New York, in una storia...



Estate, stagione che al cinema significa horror, o film di guerra. Come “12 Soldiers”, che racconta l'epica dei soldati americani subito dopo l'attacco alle Torri Gemelle a New York, in una storia vera e a lungo rimasta secretata, con l'incredibile scontro di 50.000 talebani con 12 militari Usa. Ecco quello che accadde. L'America ferita, all'indomani dell'11 settembre 2001, inviò in Afghanistan 12 uomini, l'unità speciale Alpha 595, guidata dal capitano Mitch Nelson (Chris Hemsworth), con volontari paramilitari della Cia e forze speciali. Obiettivo della missione, aiutare i combattenti ribelli autoctoni a conquistare la città di Mazar-i-Sharif in mano ai talebani fondamentalisti. “12 Soldiers” è l'adattamento del bestseller “Horse Soldiers”, scritto nel 2009 dal giornalista Doug Stanton. Un libro pieno di orgoglio americano che non è sfuggito al fiuto del produttore hollywoodiano Jerry Bruckheimer, che ha dedicato al genere bellico alcuni fra i più riusciti kolossal di qualche anno fa, da “Pearl Harbour” di Michael Bay a “Black Hawk Dawn” di Ridley Scott, e che ha voluto Ted Tally e Peter Craig come sceneggiatori (il primo ha al suo attivo “Il silenzio degli innocenti” e il secondo gli ultimi due “Hunger Games”). Il regista norvegese Nicolai Fuglsig, esordiente ed ex fotogiornalista, dispensa giusto ritmo, azione da videogioco, mitra fumanti ed eroismo da vendere. Il protagonista Chris Hemsworth si conferma convincente nel ruolo del supereroe, affiancato da Elsa Pataky, sua moglie nel film e nella vita, e da un Michael Shannon non in uno dei suoi ruoli malvagi, ma empatico come in “Animali notturni”. —







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