Dodi Battaglia canta “Perle” al teatro Bobbio «È il tour delle emozioni, mie e del pubblico»

Sabato l’artista farà tappa a Trieste, alla vigilia dell’uscita del doppio cd con l’inedito di Faletti, “Un’anima” 

il concerto



Le canzoni sono quelle di un tempo, mai suonate dal vivo ma nemmeno mai dimenticate, ora proposte in una nuova veste e riempite di antiche emozioni. Per festeggiare i suoi 50 anni di carriera, Dodi Battaglia, il chitarrista dei Pooh oggi alle prese con un percorso da solista, voleva qualcosa che sposasse tradizione, culto e un tocco di innovazione. È nato, dunque, “Perle”, il tour che approda anche a Trieste, sul palco del Teatro Bobbio, sabato alle 20.30.

Il marchio Pooh riecheggia ancora, in una formula atipica e intrigante, con la riproposta di brani che non hanno mai conosciuto la ribalta live, pur appartenendo di diritto alla storia della più longeva band italiana. Lo scrigno (ri)aperto da Dodi Battaglia ha regalato perle eccellenti, ridando lustro, anche con nuovi arrangiamenti, a brani come “Infiniti noi”, “Cara bellissima”, “La locanda”, “Una donna normale”, “Vienna”, “Storia di una lacrima” e molte altre, per un totale di circa 30 brani, la tavolozza che colora il viaggio nella memoria ideato per il mezzo secolo di matrimonio artistico vissuto tra palchi e sale di registrazione.

«Era una cosa che andava fatta – afferma perentorio l’artista – su 300 pezzi composti dai Pooh, molti necessitavano di una nuova forma di rispetto, parliamo di brani validi, prodotti soltanto in studio e mai suonati dal vivo. Il progetto mi ha preso subito e ci abbiamo lavorato a lungo, facendone così un tour».

Quasi inevitabile lo scalo a Trieste, dove Dodi Battaglia si era sposato negli anni '90 («città che ho amato tantissimo») e altrettanto quasi scontato il fermento popolare riscosso durante le tappe del tour, testimonianza dell'amore che il marchio Pooh continua a trasmettere a tre anni dallo scioglimento ufficiale, anche sulla scia di divagazioni e recuperi: «Questo tour lo ricorderò nel segno non solo delle “standing ovation” ma delle forti emozioni, mie e del pubblico – aggiunge il chitarrista bolognese –. Ci sono brani che strappano lacrime, e non solo alle molte donne che vengono ai concerti, ma anche a me stesso. Non ho difficoltà ad ammettere la forte emozione che mi coinvolge puntualmente quando eseguo ad esempio “Una donna normale”, uno dei brani che mi prende maggiormente e che mi fa capire l'importanza del lavoro fatto in questa riproposta del repertorio dei Pooh».

In questo suo nuovo viaggio, Dodi Battaglia si avvale di una squadra sul palco formata da Rocco Camerlengo - tastierista ma anch’egli anima fondamentale del cesello attorno alla stesura di “Perle” - da Beppe Genise al basso, Carlo Porfilio alla batteria, Marco Melchionni alla chitarra, con inoltre il giovanissimo Raffaele Ciavarella e Marco del Pinto, i coristi.

Di appendere la chitarra al chiodo non ci pensa nemmeno. Tra tour e la dose di musica classica quotidiana da respirare (Debussy, Stavinsky e Cajkovskij su tutti) Dodi Battaglia medita altri capitoli e nuove perle da inanellare. C'è infatti molto altro a corredo della sua attività da solista, anche in forma di tributo agli amici scomparsi. La trama di “Perle” darà vita a un doppio cd, naturalmente live, lavoro in uscita proprio alla vigilia del concerto al Bobbio e che racchiuderà anche “Un'anima”, brano inedito scritto da Giorgio Faletti, il poliedrico artista scomparso nel 2014, attore, comico, scrittore e sportivo, legato a Battaglia per via della grande passione per le corse automobilistiche. «Proprio in pista è nata la nostra amicizia – ricorda il chitarrista – il suo brano è una “perla tra le perle”, mi è stato affidato dalla moglie, dopo che Giorgio ne aveva composto alcune parti. Io l’ho soltanto completata, cercando di mettermi nella sua ottica e nel suo linguaggio. È stata una quindi una sfida per me che sono un musicista ma credo – conclude Dodi Battaglia – che lui sarebbe contento del risultato. Un'anima, quella del titolo, che va oltre il tempo e le distanze».



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