Debora Caprioglio: «Sono un’ereditiera di talento»

Da oggi al “Bobbio” di Trieste lo spettacolo “Lei è ricca, la sposo e l’ammazzo” ispirato al film del 1971 con Walter Matthau
Di Giorgia Gelsi

TRIESTE. In scena da questa sera a Trieste, ospite del Teatro Bobbio alle 20.30, "Lei è ricca, la sposo e l'ammazzo" di Mario Scaletta per la regia di Patrick Rossi Gastaldi. Protagonista della commedia liberamente ispirata al film del 1971 con Walter Matthau ed Elaine May, una coppia inedita del palcoscenico: Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio.

È proprio l'attrice veneta a parlare del suo personaggio: «Come nel film, la protagonista che interpreto, Albertina, è una ricca ereditiera ed è una donna molto impacciata e goffa, lontana dallo stereotipo della femmina attraente e appariscente. Nel corso della commedia si trasformerà in una donna di straordinarie qualità, che ama il mondo degli insetti e trasferisce questa sua passione anche ai rapporti umani. Il pubblico femminile parteggia molto per Albertina, che per le sue qualità si rivela vincente e molto forte».

La trama per il resto è simile al film ed è nota, come racconta ancora Debora Caprioglio: «Un ricco spiantato, trovandosi sul lastrico, consigliato dalla sua cameriera, vuole trovare una donna molto ricca da sposare, col proposito poi di eliminarla per poter ereditare la sua fortuna. È uno spettacolo che vuole dare involontariamente anche un messaggio, in un mondo in cui l'avvenenza è molto importante, di spirito di sacrificio e di amore incondizionato: caratteristiche che il pubblico ha dimostrato finora di apprezzare particolarmente».

Scoperta da Klaus Kinski, l'ex musa di Tinto Brass ha esordito giovane nel cinema, per poi dedicarsi completamente al teatro, che l'ha conquistata: «In teatro si ha la misura esatta di quello che si vale: il rapporto col pubblico è diretto, e se lo spettacolo dà delle emozioni, il pubblico ti premia immediatamente. Il teatro credo regali una professionalità molto attenta e molto più cosciente. È dal 1997 che ho scoperto questo mondo e da allora non l'ho mai abbandonato, perché mi entusiasma sempre e perché costituisce una grande possibilità di crescita se si continua a lavorarci seriamente, saggiando anche i vari pubblici di tutta Italia. Inoltre in teatro manca quell'omologazione che altrove c'è troppo spesso: l'individuo rimane individuo. Ognuno pensa con la propria testa, in un momento di grande invasione tecnologica, in teatro si ha la possibilità di farsi un'opinione propria e personale». Con chi ha lavorato e quali progetti ha? «Con Gianfranco Jannuzzo, con cui siamo amici da anni, non avevo mai avuto l'occasione di lavorare e si è rivelato un compagno di palcoscenico straordinario. Il nostro feeling in scena è molto forte e si percepisce. In precedenza ho lavorato con grandi artisti, come Mario Scaccia, Corrado Tedeschi, Franco Branciaroli, Ivana Monti, Mariano Rigillo. Quest'estate affronterò per la prima volta il palcoscenico da sola: porterò in giro un mio spettacolo, un monologo sugli aneddoti della mia vita e sarò in tournée nei teatri d'Italia».Lo spettacolo "Lei è ricca, la sposo e l'ammazzo" resta in scena al Teatro Bobbio fino a mercoledì 15 aprile.

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