Damien Rice in cerca di voci sceglie il triestino Daniel Favento

L’artista irlandese canta per i 50 anni dell’attivista uccisa Caceres Flores. Un progetto-lampo di 24 ore in cui inserisce il contributo del suo grande fan 

TRIESTE In tempi di pandemia ci sono sicuramente delle limitazioni ma ci possono essere delle opportunità in grado di superare i sogni più ambiziosi. È proprio quello che è successo a un ragazzo di Trieste che si è trovato nel progetto musicale dell’artista che segue da anni. Protagonista di questa storia che ricorda molto una fiaba moderna è Daniel Favento, che si è ritrovato in un progetto di Damien Rice. Il musicista irlandese ha lanciato un appello via social, chiedendo ai suoi follower di cantare con lui una canzone che ha scritto con la cantautrice islandese Jofridur Akadottir e con la musicista filippino/irlandese Sandrayati Fay. Un progetto nato in poche ore che ha dato pochissimo tempo anche ai follower che hanno dovuto registrare la linea vocale indicata online filmandosi o inviando solo la loro voce tempestivamente. «Fosse stato per un altro artista probabilmente non avrei partecipato ma lui è davvero il mio preferito. Lo seguo ormai da oltre cinque anni, ho fatto una pazzia per andare a vedere un suo concerto nel 2018, prendendo un volo e raggiungendolo per la sua tappa in Sicilia e nell’istante in cui ho letto il suo invito non ho potuto resistere», spiega Favento.

Artista a sua volta, formato in canto, ballo e recitazione nella prestigiosa Bernstein School of Musical Theatre di Bologna, Daniel sa bene come cantare e come prepararsi per una registrazione di quel tipo. Il video che ha inviato infatti è stato uno dei tre che Rice ha ripostato sui social. Ma la sorpresa che avrebbe ricevuto era ancora più grande. «Il giorno successivo ho ascoltato la canzone, che era disponibile online, e ho sentito a cosa servivano le nostre voci. Siamo nel brano. Lui è riuscito a scrivere la canzone in un giorno, registrarla il giorno successivo e pubblicarla con i nostri contributi in meno di altre ventiquattro ore».

La canzone è Song for Berta, scritta per celebrare il cinquantesimo compleanno di Berta Isabel Caceres Flores, l’ambientalista e attivista honduregna assassinata ormai cinque anni fa. «Rice scrive spesso di amore e di amicizia. In questo caso ha scritto per Berta, una donna che lottava per la salvaguardia del pianeta e dell’ambiente. È una tematica forte e di grande attualità alla quale sono molto sensibile. Forse anche per questo mi sono sentito davvero dentro al pezzo che stavo cantando». Dopo un anno in cui si sono viste formazioni virtuali duettare ed eseguire brani da musical e non, fare parte di un progetto che si completa proprio virtualmente risulta comunque emozionante. «Mi sono sentito unito a molte altre persone che come me hanno accolto l’appello online e si sono messe in gioco, qualcuno seguendo le richieste, altri reinterpretando la linea vocale a modo loro, ma comunque persone che non conosco, che si trovano in zone del mondo molto distanti tra loro e che forse non incontrerò mai e lo ho trovato straordinario».

Favento, che a Trieste si è esibito al Rossetti all’interno dei progetti legati ai Musical StarTs, ormai da tempo ha scelto Bologna come base operativa. «Dopo un’esperienza abbastanza lunga all’estero ho fondato un duo pop-swing con il quale partecipo a eventi o anche a matrimoni. È il mio modo per esibirmi ancora divertendomi ogni tanto. Per il resto sono impegnato con progetti che mi tengono lontano dal palcoscenico ma non dalla sfera artistica. Ho un’associazione che si occupa di teatro per la quale ricopro il ruolo di ideatore di progetti e organizzatore. La musica però talvolta mi manca davvero tanto e sto cercando di ritornare a frequentarla, non necessariamente da cantante ma anche come autore». —

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