Dall’Istria alla nostra regione è il “Simposio delle Malvasie”

Lunedì 30 la proposta dell’Associazione Cuochi Trieste con 39 produttori. Novanta le etichette e con dieci euro potrete degustare vini e salumi
Beniamino Zidarich (a sinistra) con un bicchiere di vino nelle cantine dell'azienda a Prepotto
Beniamino Zidarich (a sinistra) con un bicchiere di vino nelle cantine dell'azienda a Prepotto

Un fiume giallo, tracimante di odori e sapori. Arriverà in città lunedì prossimo, 30 marzo, quando nel giardino del ristorante Montecarlo di via san Marco 10 si aprirà il primo “Simposio delle Malvasie”. Un nome impegnativo per introdurre una delle più importanti rassegne sul popolare vino mai ospitata in città. Vino tra i più noti, la Malvasia ha una storia singolare: dovrebbe, infatti, essere nata a Malta, dove assunse fama di prodotto di pregio e venne commercializzato da Venezia. E sempre ai veneziani si deve l’uso di tale appellativo per indicare i vini dolci e alcolici provenienti dalla parte orientale del Mediterraneo.

Hanno infatti garantito la loro presenza ben 39 produttori (con un totale di 80-90 etichette) provenienti dalla regione e dall’Istria croata e slovena. E basta un’occhiata ai nomi per capire che l’evento sarà memorabile. L’Associazione Cuochi Trieste, specializzatasi ultimamente sotto la guida di Emilio Cuk in rassegne dedicate all’enogastronomia di un certo pregio, mette dunque a segno un colpaccio, organizzando una showroom di alto prestigio. Lo stesso Cuk farà da padrone di casa, introducendo gli ospiti (ingresso a 10 euro che dà diritto a tutte le degustazioni, no limits...) anche ai produttori di salumi e formaggi che hanno voluto essere parte dell’iniziativa. E dunque Di Giorgio, Prosciutti Branchi, Salumificio Lovison, Salumificio Principe, Salumificio Masè, Valsugana sapori, Caseificio Vidali. E i vini? La Croazia presenta Cattunar, Degrassi, Kabola, Kozlovic, Poletti, Roxanich, Tomaz, Trapan e infine Vina Prelac. La Slovenia replica con Cerne, Klenart, Kmetja Hedele, Korenika & Moskon, Rencel, Steras, Uros Rojac, Vina Cotar e Walter Sirk.

Il Friuli Venezia Giulia, peraltro, non si farà certo sorprendere. A partire dal Carso arriveranno i prodotti della Bajta, di Castelvecchio, del Conte d’Attimis, di Draga, di Driùs, di Livon. E poi Milic, Ota, Paraschos, Rado Kocjancic, Renata Pizzulin, Renato Keber, Ronco del Gelso, Skerk, Tenuta di Blasig, Tenuta Villanova, Venica & Venica, Vie di Romans, Villa Rubini, Villa Russiz e Zidarich, per chiudere idealmente con l’altipiano. In gran parte si tratta di prodotti dei presidi Slow Food del Friuli Venezia Giulia, già premiati col “bollino” di qualità.

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