Dal vecchio folklore russo fino a “Hey Jude”

“Un autentico tesoro dell’arte mondiale”, così il Daily Telegraph, una delle più importanti testate giornalistiche mondiali, ha definito il Red Army Choir Orchestra and Ballet, il coro ufficiale dell'Armata Rossa diretto dal Generale Viktor Eliseev; un patrimonio, un simbolo, una realtà che rappresenta un paese intero, legandosi indissolubilmente alla sua storia.
Negli ultimi trent’anni di attività contano più di settemila esibizioni in tutti i cinque continenti, per oltre cinquanta stati visitati e un pubblico che supera i venti milioni di persone. Tanti i record e i riconoscimenti per questo ensemble unico, tra cui quello di aver suonato per Papa Giovanni Paolo II a Roma, e alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Mosca del 1980 e più recentemente a quella dei giochi di Sochi nel 2014.
Il coro militare più importante al mondo, accompagnato dalla straordinaria orchestra e dal corpo di ballo, arriverà per la prima volta in Italia, nell’ambito di un tour europeo, con una tappa sabato 26 settembre alle 21 a Trieste al Politeama Rossetti (biglietti in vendita da domani alle 10 su Ticketone.it, Vivaticket.it, nei punti vendita autorizzati e alle biglietterie del Rossetti).
Per comprendere a pieno la potenza e la profondità delle poderose voci del Red Amy Choir è necessario considerare la storia stessa della Russia. Questo coro virile si compose ed è composto di soli soldati, figli della rivoluzione, ed ebbe un ruolo fondamentale fin dalla sua nascita come sostegno alle truppe che difendevano la madrepatria Russa, contribuendo a tenere alto il morale dei battaglioni esausti e logorati dagli sforzi della guerra, glorificando l'ideale rivoluzionario e portando in tutto lo sconfinato territorio russo il messaggio della Rivoluzione d'Ottobre. Il forte spirito del coro, che è quello della sua gente, può generarsi solo da una popolazione che ha conosciuto la sofferenza in molteplici forme, prima con gli zar, poi attraverso le due sanguinosissime guerre mondiali, le rivoluzioni e le carestie. Fin dalle origini, furono solo due i cori che poterono fregiarsi dell'appellativo Red Army Choir: l'Aleksandrov Ensemble (fondato nel 1929) e l'Ensemble Accademico del Ministero degli Interni (fondato nel 1939), ad oggi l'unico riferimento esistente, conosciuto in tutto il mondo; il marchio Red Army Choir è registrato in 35 paesi e rappresenta e tutela questa storica tradizione artistica.
Grazie alla guida del generale Viktor Eliseev e a un repertorio attualizzato e modernizzato, il coro dell'Armata Rossa ha conquistato il mondo. Le esibizioni del Red Army Choir mischiano le melodie tradizionali e il folklore russo, le canzoni patriottiche di guerra, arie classiche e melodie internazionali, da Verdi a Rossini, Bizet e Wagner, fino ad arrivare a classici pop e rock come “Hey Jude”.
La tappa triestina chiuderà la prima tranche del tour europeo (quattro spettacoli in Ungheria, tre in Romania, uno in Slovenia, alla Arena di Lubiana). Info su www.azalea.it
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