Dal set alla narrativa: la nuova scommessa dell’attore Marco Bonini

«L'arte è un servizio pubblico». Ne è convinto Marco Bonini, attore e sceneggiatore, che oggi pomeriggio, alle 18, presenterà alla Lovat il suo primo romanzo "Se ami qualcuno dillo" edito da Longanesi, con Martina Vocci. «La cosa più bella di questo lavoro è il dialogo con il pubblico, spiega Bonini. Dire cose che gli altri pensano ma talvolta non sono in grado di dire e poi incontrarle, sentendosi dire che la storia che raccontiamo avrebbero potuto scriverla loro». È contagiosa l'energia di Bonini, felice per questa nuova esperienza, che lo ha portato a dare voce a una storia che conosce bene. «Tutto parte da un evento autobiografico di una ventina di anni fa, legato a mio padre. Ho deciso di raccontare la sua vicenda con la consapevolezza che molti altri possono avere vissuto esperienze simili. È una storia di redenzione che gli uomini dovrebbero adattare come linea volontaria destrutturando tutte le strutture che bloccano le loro emotività portandoli a generare danni alle persone che stanno loro intorno ma anche e soprattutto a loro stessi». In questo libro quindi viene proposta un'immagine ben lontana da quella dell'uomo che non deve chiedere mai, ed è una nuova identità, che consente agli uomini di essere anche dolci ed affettuosi. Tutto parte da un cambio di prospettiva, attraverso un figlio che è a sua volta già padre ma che si ritrova a fare i conti con i suoi predecessori.
«Mio padre ha avuto un infarto, un male al cuore che era lo stesso male che aveva avuto anche mio nonno. Diventa quindi fondamentale per il figlio trovare un modo per liberarsi da questa contaminazione, così come la necessità di raccontare questa esperienza perché è esemplare». Gli uomini burberi, che faticano a lasciare che le loro emozioni traspaiano hanno una possibilità di cambiare, secondo Bonini. «Sono convinto che si tratti di un problema di addestramento. Maschi e femmine hanno le stesse possibilità ma mentre le donne le coltivano da sempre, gli uomini hanno oppresso, soppresso e compresso le loro da troppo tempo». Da sceneggiatore per cinema e televisone a scrittore il passo non è breve nè scontato. «È un lavoro diverso». Ma Bonini è anche un attore molto versatile. Se al cinema è stato uno dei protagonisti della trilogia "Smetto quando voglio", nel piccolo schermo ha interpretato innumerevoli ruoli passando da "Il paradiso delle Signore" alla "Dottoressa Giò" o a "Un medico in famiglia". «Io mi considero un raccontatore di storie». —
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