Da Trieste a Londra il “park” che suona VIDEO

La grafica Giulia Garbin ha realizzato nella capitale inglese un’installazione al Design Festival

LONDRA. Un' altalena, uno scivolo, e un quadro svedese che emettono musica, non appena azionati, sono la nuova ‘creazione’ della grafica triestina, Giulia Garbin. Si chiama Polyphonic Playground, e si tratta di un’installazione musicale che riproduce le sembianze di un parco giochi. Progettato dalla Garbin e dallo studio londinese Psk con cui collabora è in mostra nella capitale britannica all'interno del London Design Festival. La particolarità dell'installazione sono i materiali impiegati: i tessuti utilizzati per la struttura delle due altalene così come i rivestimenti dello scivolo e degli scalini che compongono il quadro svedese permettono la conduttività dell'elettricità.

Ciò permette all'installazione di essere sensibile al tatto e emettere suoni diversi 'pre-caricati' attraverso un computer con il quale è collegato. Una dimostrazione 'live' delle potenzialità dell’installazione, ha avuto luogo giovedì sera grazie alla collaborazione dello Studio Psk con un'emittente radiofonica locale. In tale occasione un DJ ha improvvisato un pezzo per gli ospiti presenti. Le performance live da parte di DJ noti all’interno della scena musicale londinese caratterizzeranno tutte le altre serate, mentre i visitatori si potranno improvvisare dj durante gli orari di apertura al pubblico.

Da Trieste a Londra, il "park" che suona

L’idea del progetto nasce da una commissione ricevuta dalla Fashion Space Gallery, galleria artistica facente parte del noto London College of Fashion che a dicembre scorso, in occasione della partecipazione ad un evento di design a Miami, ha incaricato lo studio di creare un’installazione che li rappresentasse. Non avendo avuto nessun limite da parte dei committenti, e traendo ispirazione dalla location dell'evento (un campo di calcio), lo studio creativo ha pensato di riprodurre qualcosa che «permettesse agli adulti di divertirsi come quando erano bambini».

Da qui l'idea del parco giochi con quel qualcosa in piu', come spiegano la Garbin e il fondatore di Studio Psk, Patrick Stevenson Keating. «Con la nostra installazione volevamo dare il permesso agli adulti di tornare bambini e di divertirsi come quando erano piccoli attraverso il gioco» affermano. Anche la mole imponente della struttura, è stata ideata appositamente per veicolare questo messaggio. «L'altezza del parco giochi, più grande rispetto a quello tradizionale, è stata voluta appositamente. Volevamo far tornare gli adulti bambini. A quell'età tutto sembra grande e irraggiungibile visto attraverso i loro occhi» spiega Garbin.

A parte il suo impegno con Studio Psk, la grafica e designer triestina, oltre a continuare a collaborare con realtà locali (sono sue le grafiche della mostra di Ugo Guarini al Revoltella), sta attualmente lavorando a una serie di progetti tra i quali spiccano la copertina di un libro di cucina edito dalla casa editrice Penguin, la direzione artistica di un nuovo magazine dedicato a moda, arte e design e la partecipazione, dal 4 all’8 Novembre, alla mostra ‘Millennials. La nuova scena della grafica italiana’ ospitata nella Fabbrica del Vapore di Milano.

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