Da Spilimbergo a Hollywood, debutto con cast da Oscar

Leonardo Guerra Seragnoli e il suo “Last summer” nella giornata regionale a ShorTS festival mentre il sacilese (e messicano) Francesco Roder è in gara tra i cortometraggi con “Snowflake”
Di Federica Gregori

TRIESTE. Da Spilimbergo a Hollywood, da Sacile a Città del Messico. È la giornata del cinema made in Friuli Venezia Giulia allo ShorTs International Film Festival: la manifestazione triestina propone infatti per quest'inizio settimana due autori della regione che, dopo aver mosso qui i primi passi cinematografici, hanno poi guardato oltre i confini per raccontare le loro storie altrove. A iniziare dal curioso caso di “Last Summer”, coproduzione internazionale che narra i quattro giorni di una giovane donna che si deve separare dal figlioletto di cui ha perso la custodia, presentata tra le “Nuove Impronte” stasera alle 20 al cinema Ariston: firmato dal regista di origini spilimberghesi (con nonno di Buja) Leonardo Guerra Seragnoli, è un esordio “monstre” che sfodera un cast&credits superstar a partire dalla protagonista Rinko Kikuchi, nominata agli Oscar come miglior non protagonista per “Babel” di Iñárritu, il cattivo di “Millenium” di Fincher Yorick Van Wagenigen, la pluripremiata Milena Canonero per i costumi e la fidata montatrice di Michael Haneke Monika Willi, nominata ai Cesar, gli Oscar francesi, per “Amour”.

Anche Francesco Roder, attore e regista classe '83 autore del corto in programma stasera “Snowflake”, conserva un forte legame con il suo luogo d'origine, essendo nato a Città del Messico, città natale della mamma, e poi cresciuto a Sacile, terra del padre. «Se questo in Messico è un ritorno “a casa”? No, ho sempre vissuto in Friuli e continuo a farlo – racconta da Città del Messico il regista -: ora mi trovo qui solo per lavoro». Piedi ben piantati per terra e un pizzico di scaramanzia non guastano, soprattutto se la trasferta ha come fine il grande salto tanto anelato da ogni cortista, il passaggio al lungometraggio. «Sto parlando con un giovane produttore di Milano che è interessato a partecipare al progetto – rivela Roder -: Lorenzo Balducci e Ele Keats, entrambi nel cast di “Snowflake”, saranno i protagonisti».

«Amo molto l'horror, ma questo mio primo film sarà una commedia romantica. E lo voglio girare in inglese interamente in Friuli Venezia Giulia» continua il regista, che in “Snowflake” ha voluto invece raccontare un amore lesbico negli accenti drammatici di una malattia terminale. «Ma è una storia romantica anche questa, che fondamentalmente dice che ogni forma di amore merita di vedere la luce del sole. L'ho girata a New York perchè le due protagoniste sono americane e la storia di svolge in una metropoli sotto la neve. Quale città più adatta della grande mela?»

«Il riscontro del pubblico femminile? Che fosse gay o no – sottolinea - è stato molto positivo: ho incontrato diverse persone che mi hanno detto quanto vicine si siano sentite alla storia. È molto emozionante e gratificante: non credo infatti che uno debba per forza aver vissuto le storie che racconta, basta fare ricerche e, soprattutto, avere un certo grado di sensibilità. Anche per questo sono molto orgolioso di essere l'unico corto friulano in concorso». E “Snowflake” di Francesco Roder sarà in ottima compagnia stasera, dal momento che la maratona degli short si aprirà, alle 21.30 in piazza Verdi, proprio con il danese trionfatore agli Oscar come miglior opera breve “Helium”, storia del toccante rapporto tra un bambino morente ricoverato in ospedale e un inserviente del posto che gli crea, attraverso diversi racconti, un mondo immaginario dove la sofferenza non esiste e tutto, appunto, risulta magico e leggero come l’elio.

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