Crozza, fra satira e attualità un impietoso “selfie” dell’Italia

Oltre quattromila persone al palasport per lo spettacolo del comico genovese «Non avete una grande opera da costruire, che so, un “franzi-bora”...?»
Di Gianfranco Terzoli
Silvano Trieste 20/06/2014 Crozza
Silvano Trieste 20/06/2014 Crozza

TRIESTE. È un “Crozza delle meraviglie” quello ammirato ieri sera al PalaTrieste. Alle 21.35, il popolare comico arriva in camicia blu, accolto dal primo di tanti applausi delle oltre quattromila persone. A differenza del “suo” Maroni, il comico genovese non è delocalizzato. Come ad ogni tappa, a inizio show attinge dalla cronaca e dalla politica locale: «Triestini, vi adoro perchè siete la perfetta sintesi tra Mediterraneo e Nord Europa. Siete come uno spaghetto allo scoglio condito però con i crauti. Unite il rigore austroungarico con il fancazzismo italo barbarico». E poi: «Non c’è il sindaco? Non è indagato, che sfigati che siete. Non avete una grande opera come il Mose, che so, un “franzi-bora” da costruire davanti a piazza Unità...?».

Crozza riesce a far sorridere dei mali dello Stivale, dal Mose all'Expò: “Qualcuno ha capito a cosa serve? Boh. Stanno organizzando l'Exboh 2015”. Ironia, satira, attualità: è un impietoso selfie dell'Italia di oggi, dove a regolare tutto è “il principio di incompetenza di Peter: in una gerarchia si tende a salire di grado fino al proprio livello di incompetenza”.

A sostenere e condividere il palco con il funambolico comico l'insostituibile, divertente (e divertita) spalla Andrea Zalone, il puntuale Silvano Belfiore e tre attori. Tra gag, battute e travestimenti di cui è maestro, lo show prende quota. È un ottovolante su cui i mille azzeccatissimi personaggi salgono e scendono, alternandosi veloci come i cambi d'abito e parrucca senza mai cadere nel vuoto della banalità.

Dai titoli di giornale che caratterizzano il programma tv emerge una (povera) Italia, paese di santi (San Twitter, Sant’Ilario e San Vittore), poeti e navigatori. La galleria di volti ricchi di sfumature e accenti impersonata da Crozza espone opere riuscitissime e affreschi particolarmente amati: da Berlusconi a Marchionne a Bastianich, a Grillo e Casaleggio fino all'amatissimo Razzi, accolto ovunque da un boato quando pronuncia “Fatti un poco li ca**i tua...”.

Non possono mancare né il Renzi Show, né i Muppets: introdotti dal mana-manà, si materializzano Bossi, Maroni e Salvini. Scandali e corruzione non sono che “Innocenti evasioni”, cantate in un medley battistiano dal finanziere Scialla, Frugnaro e il suo commercialista.

Crozza appare in gran forma e il suo talento di imitatore e cantante viene esaltato dalla dimensione live. Regala grandi momenti di comicità e strappa applausi a scena aperta. Tra gli sketch televisivi più amati, quello di Papa Francesco con in spalla il frigo da consegnare alla vedova Crocetti. O l'immancabile “Kazzenger” della buonanotte. Risate in agrodolce che accompagnano e scandiscono lo spettacolo fino alla fine.

Il tour proseguirà con le tappe di Torino e Genova, città natale dell'istrionico showman classe 1959, apparso in tv a “Tunnel”, “Mai dire Gol”, “Quelli che... il calcio”, fino alla consacrazione con la copertina di “Ballarò” e a essere mattatore in “Crozza Italia”, “Italialand” e “Crozza nel Paese delle Meraviglie”, con ascolti record su La7.

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