Cristicchi: «Il mio omaggio a un maestro come Endrigo»

Sabato 30 luglio il cantautore sarà in piazza Unità assieme alla Mitteleuropa Orchestra diretta da Valter Sivilotti. A settembre il debutto a Gemona del nuovo spettacolo sul terremoto del ’76

TRIESTE. L'ingresso è gratuito. Perché il concerto ha il sapore di una festa con una città che più di altre l'ha applaudito: Simone Cristicchi sarà stasera, dalle 21.30, in piazza Unità con la Mitteleuropa Orchestra diretta da Valter Sivilotti per tributare il suo "Hommage á Sergio Endrigo". Il progetto, firmato Folkest, è realizzato grazie al Comune di Trieste e inserito nel cartellone di Trieste Estate.

Cristicchi, in cosa consiste l’omaggio?

«Il concerto sarà diviso in tre tempi. Il primo dedicato a un maestro come Endrigo con una scelta di sue canzoni famose tra cui "Trieste" che canterò dopo aver letto una mia poesia, scritta quando mi diedero la cittadinanza onoraria della città. E il concerto è proprio una promessa dell'ex sindaco Cosolini e di Fabiana Martini fatta quando mi diedero la cittadinanza. Nel secondo tempo darò spazio al mio repertorio e l'orchestra di 50 elementi mi consentirà di interpretare i miei brani in una maniera più teatrale».

Pochi giorni fa è stato a Mittelfest...

«Sì, per "Il secondo figlio di Dio". Ho lavorato due anni a questo spettacolo nuovo, accolto con dieci minuti di applausi. È stato un grande successo, oltre le mie aspettative».

Non le manca Sanremo?

«No e non per snobismo. Sono concentrato in questo mio nuovo percorso che mi sta dando tante soddisfazioni: l'ultima è stata appunto quella di Mittelfest. Nella musica c'è uno sgomitare che mi infastidisce, nel senso che bisogna sempre farsi largo, dar retta alle classifiche: tutto ciò me lo son lasciato alle spalle ormai tre anni fa e nel frattempo sono successe tante cose belle anche se continuo comunque a pensare alle canzoni, a fare nuovi dischi. Nel teatro ho intercettato un pubblico che ha imparato a darmi fiducia anche a scatola chiusa».

In che senso?

«Ad esempio, il nuovo tour che partirà a ottobre ha già 70 repliche fissate. Vuol dire che c'è una credibilità che sono stato in grado di costruire con grande pazienza e che oggi mi permette di vivere non soltanto senza andare in radio o in tv ma di divertirmi a creare qualcosa che coinvolga il pubblico in maniera più profonda».

Quindi, niente Sanremo 2017?

«No, anche perché in quei giorni sarò in tour. E tra l'altro sarò a Trieste ma, questa volta alla Contrada, dal 3 al 7 marzo, con "Il secondo figlio di Dio" che porterò anche a Monfalcone, Grado e in altre città del Friuli Venezia Giulia. E ci sarà anche il suo nuovo spettacolo sul terremoto: "Orcolat 76" debutterà il 15 settembre a Gemona, nel Duomo, con l'orchestra regionale e un coro di 60 persone. Sarà una grande sfida: vuol essere anche un racconto dell'umanità che è rimasta tra le macerie».

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