Coristi, archi e fiati per il “Te Deum” in piazza Vecchia
TRIESTE Ricerca filologica in chiave di esecuzione, giovani artisti e un ricco uso di strumenti. Il verbo professato dalla Cappella corale e orchestrale della chiesa della Beata Vergine del Rosario di piazza Vecchia punta a tornare alla ribalta oggi, domenica 31 gennaio, alle 18, in occasione del “Te Deum” di Jean-Baptiste Lully, opera del tardo Seicento, partitura originale che gli annali storici riconducono a una forma di ringraziamento “per la ritrovata salute di re Luigi XIV”, il Re Sole.
L’appuntamento di fine anno rappresenta uno dei momenti salienti nell’arco dell’attività della Cappella corale e orchestrale, tappa che comporta un allestimento piuttosto corposo giocato sulla presenza di una trentina di coristi, una completa sezione d’archi (violino, viola e violoncello) e una formazione di fiati costituita da oboe, fagotti, flauti e trombe, quest’ultimo uno dei fattori innovativi nello stilema barocco disegnato da Lully. La bacchetta permane nelle mani di Elia Macrì, il giovanissimo maestro, anzi, più propriamente, il “kapellmeister” del gruppo musicale sorto nel 2009 e dedito a un repertorio sacro che attraversa il primo scorcio del Cinquecento spagnolo (de Morales), abbraccia il tardo Ottocento (firmato ad esempio da Bruckner) e approda anche alle produzioni dei primi del Novecento, riproponendo opere di Rheinberger.
Singolare anche il “reclutamento” dei coristi. La formazione musicale della parrocchia curata da don Stefano Canonico vanta infatti voci non solo molto giovani (l’età media si aggira attorno ai 25 anni) ma predilige artisti diplomati al Conservatorio oppure, come nel caso di alcuni membri provenienti dalla Germania, di coristi attualmente alle prese con un percorso di specializzazione post-diploma. Si tratta del secondo anno consecutivo che il “Te Deum” di Lully archivia e nobilita le fatiche annuali della Cappella corale guidata da Elia Macrì, evento che dovrebbe contare tra il pubblico anche il vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi.
Ufficializzate intanto le prime date del 2018. Il nuovo anno proporrà i giovani coristi ancora in cattedra nella giornata del 5 gennaio, alle 17.30, per l’esecuzione della “Santissima Messa”, opera di Alessandro Scarlatti per archi, coro e solisti, mentre all’indomani (ore 18.30) spazio al “Magnificat” di Cavalli in occasione dei vespri dell’Epifania.
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