Al teatro Verdi di Trieste il concerto di San Silvestro con le giovani stelle della lirica

Appuntamento martedì 31 alle 18

Patrizia Ferialdi
Ekaterina Bakanova Foto Enrico De Luigi
Ekaterina Bakanova Foto Enrico De Luigi

 

Il ritrovarsi a teatro per scambiarsi gli auguri nel segno della bella musica è diventata ormai tradizione consolidata anche a Trieste, che si appresta a congedarsi dall’anno in corso e ad accogliere quello nuovo con il concerto di San Silvestro, che si terrà nel pomeriggio di martedì 31 dicembre al Teatro Verdi con inizio alle 18.

Si tratta di una vera festa dell’opera italiana che vedrà protagonisti l’Orchestra e il Coro della Fondazione Teatro Lirico G.Verdi diretti dal Maestro Enrico Calesso e che vedrà inoltre la partecipazione di un trio di giovani e affermate stelle della lirica come il soprano Ekaterina Bakanova, il tenore Iván Ayón-Rivas e il baritono Alessandro Luongo, maestro del Coro Paolo Longo.

«Quest’anno abbiamo voluto andare con più forza del solito sul repertorio italiano – spiega Enrico Calesso – mettendo in programma i grandi compositori del nostro Ottocento come Rossini, Verdi e Puccini, proponendone arie solistiche e affreschi corali e un’escursione laterale con Ponchielli. Però dopo, se il pubblico avrà gradito il programma ufficiale, faremo un excursus anche in generi più tipicamente di Capodanno volgendo lo sguardo a Vienna e Parigi».

Maestro Calesso, qual’è il suo auspicio per l’anno nascente?

«Innanzitutto desidero fare un grande ringraziamento a tutti – teatro, pubblico, amministratori – per quanto fatto nell’anno che volge al termine e che è stato caratterizzato da un grande impegno, che ci ha portato piuttosto avanti con la programmazione e con la qualità degli spettacoli. E poi il mio auspicio per l’immediato futuro è quello di continuare su questa strada, consolidando l’offerta artistica e proponendo sempre di più il Teatro Verdi come un polo di incontro e di riflessione per tutti i triestini ma anche per tutti coloro che vengono a Trieste per goderne le meraviglie».

Ha qualche desiderio musicale particolare che vorrebbe veder realizzato nel 2025?

«Intanto sono già contentissimo di poter realizzare qui l’Olandese Volante che è davvero un sogno che avevo nel cuore. E poi mi piacerebbe ritornare nuovamente a Richard Strauss, che considero veramente un compositore straordinario e che amo in modo particolare».

Possiamo quindi aspettarlo?

«Nella prossima stagione vorrei poter offrire al pubblico triestino un altro titolo operistico di questo titano e magari già nel cartellone sinfonico d’autunno proseguire con l’esplorazione del suo vastissimo repertorio».

Quali altri impegni sono segnati nella sua agenda personale?

«Innanzitutto un Wozzeck che andrà in scena in Germania a febbraio, alcuni concerti sinfonici e, dopo l’Olandese volante di Trieste, andrò in Austria per dirigere ‘Guillaume Tell’ in una bellissima produzione che andrà in scena a maggio. Mentre per la seconda parte dell’anno è ancora tutto in via di definizione, in base alla prossima stagione di Trieste. Ho diverse offerte sul tavolo che devo valutare, mentre alcune sono già confermate ma non posso ancora comunicarle».

E quando il ‘Guillaume Tell’ anche al Teatro Verdi ?

«Tell è un capolavoro straordinario senza pari e certamente sarebbe molto bello poterlo portare a Trieste. Naturalmente si tratta di un titolo di grande impegno e di raro ascolto, per non dire poi che quando si pensa a Rossini subito l’attenzione va su altri titoli ma, senza dubbio, Tell è un titolo che varrebbe la pena fare e sicuramente sarà oggetto di discussione. Comunque al di là di tutto auspico che l’anno nuovo ci porti finalmente un po’ di pace, con la speranza che la musica possa continuare a svolgere il proprio compito di sensibilizzare le anime e di ritrovare quei valori comuni in base ai quali la guerra può e deve essere evitata».—

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