Con BoraMata quattro giorni di “refoli” di pura allegria a Trieste VIDEO E FOTO

TRIESTE Una festa, una rievocazione, ma soprattutto una sorta di articolato spot per promuovere uno dei più estemporanei musei in attività. Da giovedì a domenica, tra piazza Ponterosso e piazza Unità, a Trieste, va in scena BoraMata, l’omaggio al vento di casa a San Giusto divenuto uno degli elementi simbolo della città, manifestazione ideata e organizzata dalla Prandicom in collaborazione con l’associazione Museo della Bora, con “Il Piccolo” media partner e con il sostegno di AcegasApsAmga, QuiConviene, Comune di Trieste e Promoturismo Fvg.
L’edizione 2018 nutre quindi una missione dichiarata, quella di evidenziare non solo la tradizione della bora ma soprattutto il pittoresco operato del suo museo, un sito che - dati alla mano, sottolineano gli ideatori - sembra vantare numeri eccellenti e forse da primato (in rapporto anche alla metratura della sede) in termini di visite, tutte rigorosamente su prenotazione (e-mail museobora@iol.it, tel. 040-307478).
Il cartellone di BoraMata apre i battenti giovedì in piazza Ponterosso, alle 17.45, un taglio del nastro disegnato sul tema cardine “Il Museo della Bora cerca casa” affidato alle analisi di Rino Lombardi (presidente dell’associazione Museo della Bora) e del giornalista Alfonso di Leva, direttore del magazine Ies. Alle 18 il primo focus editoriale, “Il depuratore che parla con il mare” (Fresco Editore), volume realizzato per l’AcegasApsAmga. Ma giovedì e venerdì ritorneranno anche le girandole in piazza Unità (sabato si sposteranno in un luogo della città a sorpresa). Per la condivisione sui canali social di queste e di tutte le altre foto scattate a BoraMata è stato ideato l’hashtag #boramata. La prima giornata si chiude a tempo di musica, alle 20, colorata dal trio Crampi Elisi (Flavio Furian, Elisa Bombacigno e Maxino).
Più articolata la giornata di venerdì. In piazza Unità (alle 11.30) vanno in scena i giochi del vento targati Aquilonata, a cura di Filippo Gallina, mentre alle 10.30, ma in piazza Ponterosso entrano in campo le scuole con l’esposizione dei lavori della Rodari. A seguire, il maxicruciverba della Bora, ideato da Giorgio Dendi.
Alle 17.30 è il momento del comico Stefano Dongetti con “Istruzioni per raccogliere il vento”, e dalle 17.40 inizia la passerella di libri, da “A La Riversa”, di Alessandro Ambrosi (Transalpina Editrice) alla “Leggenda di Madonna Bora” (Bora.La) di Edda Vidiz, sino a “Mirela” (Bora.La) di Micol Brusaferro. Alle 19 focus sulla presentazione del libro di Nick Hunt “Dove soffiano i venti selvaggi”, l’edizione italiana di “Where wild winds are” (dove naturalmente si parla della Bora), affidata al dialogo dell’autore con Riccardo Cepach. Si chiude con una favola, “Nata in una giornata di bora chiara”, dedicata alla Fondazione Luchetta Ota, D’Angelo, Hrovatin, di e con Nicola Giraldi ed Enrico Cortellino.
QUI SOTTO AQUILONI E GIRANDOLE IN PIAZZA NELL'EDIZIONE 2017
Il 2 giugno si anima in piazza Ponterosso dalle 15, con il laboratorio di costruzione di flauti, prosegue con lo spazio riservato alle idee dei triestini sulla Bora e mantiene la rotta con gli incontri con Paolo Ferluga, i disegnatori Walter Chendi e Dunja Jogan, i Trieste Sketchers, l’Associazione di cultura grafica Typos e la scrittrice Paola Bonifacio.
Alle 18, la premiazione del 1° contest fotografico BoraMata indetto con “Il Piccolo” (saranno esposte più di 60 immagini inviate dai lettori lo scorso inverno), alle 18.30 la premiazione di BoraMata, una targa speciale per chi ha fatto qualcosa di speciale con la Bora. Alle 19, “W come Walden, W come Wind”, vernice del primo numero del magazine dedicato al vento. Lo sport sale in cattedra alle 20 con “1953: una raffica di goal-Quando la Bora e la Triestina sconfissero la Juve”, serata in collaborazione con il Comitato per i 100 anni della Triestina (introduzione artistica di Sara Alzetta).
Domenica è incentrata soprattutto sull’asta delle girandole (alle 17) con la raccolta fondi a favore della Fondazione Luchetta per la ristrutturazione di Casa Valussi.
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