Commuove il Luchetta il pianto di un papà simbolo dei migranti

C’è il fotografo macedone Gjorgji Lichovski dell’Epa tra i vincitori 2016 con Bbc News e la Repubblica
epaselect epa05033142 A small boy touches his crying father during a protest by migrants from Pakistan and Morocco who block the border line between Greece and Macedonia after Macedonia has started granting passage only to refugees from Syria, Iraq and Afghanistan, near Gevegelija, The Former Yugoslav Republic of Macedonia, 19 November 2015. Macedonia, Serbia and Croatia have started restricting access to migrants on the Balkan route to Syrians, Iraqis and Afghans. It is a part of a joint effort to reduce the number of asylum seekers streaming into the European Union. EPA/GEORGI LICOVSKI
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di EDOARDO MARCHI

Un padre che piange davanti a suo figlio. Non perché una fluttuazione in borsa ha bruciato una piccola parte dei suoi investimenti. E nemmeno perché qualcuno gli ha tamponato la sua macchina nuova. No, quell’uomo si abbandona alle lacrime in presenza del suo bambino, che tenta di consolarlo perché qualcuno ha ucciso il suo sogno di avere un futuro.

Quel papà in lacrime è stato fotografato dal macedone Gjorgji Lichovski durante una protesta dei migranti dal Pakistan e Marocco a causa della chiusura del confine fra Grecia e Macedonia. Il passaggio era concesso solo ai rifugiati dalla Siria, Iraq e Afghanistan. E lui, in quel momento, vedeva chiudersi per sempre la porta davanti alla possibilità di costruirsi un futuro. Di continuare a sperare che la vita non sia solo miseria, violenza, terrore.

Ecco, quella foto sarà il simbolo dell’edizione 2016 del Premio giornalistico Marco Luchetta. Anche perchè il fotografo macedone Gjorgji Lichovski, dell’European Pressphoto Agency, proprio con quell’immagine si è assicurato il premio per la migliore fotografia.

Ancora una volta, l'attualità internazionale e le cronache del nostro tempo si sono presi l’attenzione dei reportage vincitori del Premio Luchetta 2016: le emergenze del quotidiano riecheggiano nei volti e nelle storie legate all'esodo di milioni di migranti dalle guerre e dal terrorismo jihadista.

E dalle prime linee del mondo ecco i servizi di Bbc News, New York Times, La Repubblica, L'espresso.It e Huffington Post, vincitori del Premio Luchetta 2016 per aver contribuito alla sensibilizzazione sull'infanzia violata e minacciata, a qualsiasi latitudine del pianeta. Un omaggio specifico sarà riservato a Giulio Regeni, torturato e ucciso in Egitto in un contesto ancora tutto da chiarire, attraverso il Premio Speciale Luchetta 2016 assegnato dalla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin alla memoria del giovane ricercatore friulano «È il nostro contributo alla ricerca della verità», ha spiegato la presidente della Fondazione, Daniela Luchetta. Anche i genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni, presenzieranno giovedì 30 giugno alla Serata I Nostri Angeli, con la premiazione dei vincitori: appuntamento al Politeama Rossetti di Trieste (alle 20.30) per una grande festa dell'informazione trasmessa da Rai1.

La presentazione dei vincitori,- che ieri è stata annunciata per la prima volta fa attraverso un incontro in rete diffuso sulla pagina Facebook della manifestazione e ripreso da diversi social media,- ha visto protagonisti Maria Concetta Mattei, Toni Capuozzo, Giuliano Giubilei, Andrea Iacomini e Maarten van Aalderen, ciascuno chiamato ad annunciare un vincitore di categoria. Accanto a loro il segretario di Giuria Giovanni Marzini e la redazione giovani di Link, Premio Luchetta Incontra.

Tv News

Vince il Premio Luchetta 2016 BBC News con il servizio firmato da Fergal Keane (Premio Luchetta 2012) e realizzato con Nicholas Springate: hanno raccontato l'epopea di una bimba siriana in sedia a rotelle, riuscita a fuggire avventurosamente dal suo Paese.

I reportage

Il tema dell'infanzia in fuga riecheggia nella sezione reportage vinta dall'Espresso.it con il servizio di Cristina Mastrandrea e Floriana Bulfon diffuso da RaiNews24 e La7. Un racconto dedicato ai minori in fuga dalle guerre soli e senza famiglia, abbandonati a se stessi nella giungla di metropoli come Roma.

Stampa italiana e non

Per la stampa italiana vince il Premio Luchetta 2016 il giornalista della Repubblica Pietro Del Re, che ha ripercorso l'odissea del giovanissimo Abdul, sbarcato a Kos dall'Afghanistan dopo quattro lunghi mesi di esodo. Per la stampa internazionale ha vinto il New York Times, che ha raccontato con Katrin Bennhold la storia del piccolo Reza Mohammadi che ha perso i genitori nella foresta in Macedonia. O forse in Serbia. Non se lo ricorda, ma si ricorda benissimo che pioveva: blocchi di fango si attaccavano alle scarpe e pesavano troppo per le sue gambe di 7 anni. Una storia capace di togliere il respiro anche a chi va concionando di frtontiere chiuse, di migranti respinti al mittente.

Le fotografie

Per la sezione fotografia dedicata a Miran Hrovatin ha vinto lo scatto di Gjorgji Lichovski dell'Epa - European Pressphoto Agency con la fotografia del bimbo che consola suo padre disperato durante una protesta dei migranti dal Pakistan e Marocco a causa della chiusura del confine fra Grecia e Macedonia. Il passaggio era concesso solo ai rifugiati dalla Siria, Iraq e Afghanistan. La foto è stata pubblicata su the Huffington Post. Ritirerà il Premio per Gjorgji Lichovski il direttore dell'Epa Maria Mann.

Nel corso della Serata del 30 giugno saranno anche consegnati il Premio FriulAdria Crédit Agricole Testimoni della Storia a Ezio Mauro e il Premio Unicef I Nostri Angeli a Radio1 Rai diretta da Flavio Mucciante, alla presenza di Elisabetta Canalis.

Al Politeama Rossetti per I nostri Angeli, arrivata dalla tredicesima edizione e dedicata alle premiazioni dei vincitori del Premio Luchetta, tra gli ospiti ci sarà anche uno dei più bravi cantautori italiani: Enrico Ruggeri. Reduce dalla performance all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Il primo amore non si scorda mai”, è atteso giovedì 30 giugno sul palcoscenico del Politeama Rossetti e per tutti i fan triestini sarà l’occasione di ritrovare dal vivo la sua musica: brani legati alla grande stagione della canzone d’autore italiana come “Polvere”, “Mistero”, “Poco più di niente”, “Il mare d’inverno”, “Peter Pan”.

Classe 1957, attualmente impegnato nel tour nazionale del suo ultimo album “Un viaggio incredibile” (il doppio cd composto da 9 inediti e alcuni tra i suoi più amati successi scelti dal repertorio discografico che va dal ‘86 al ’91), Ruggeri proprio in questi giorni è protagonista nel circuito delle radio con il singolo “Il volo su Vienna”, omaggio a Gabriele D’Annunzio e alla sua impresa aerea: una ballata evocativa e trascinante che raccoglie il racconto dell'avventura del Vate, protagonista di azioni clamorose come il bombardamento di volantini su Vienna e l’impresa di Fiume, attraverso sensazioni raccontate in prima persona proprio durante il mitico raid. Il brano è il secondo estratto dall’album che sta presentando in tutta Italia. Alla canzone è legato il videoclip girato al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera.

Promosso dalla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin con la Rai, il Premio Giornalistico Internazionale Marco Luchetta, è organizzato da Prandicom. La Giuria del Premio Luchetta 2016, presieduta da Vincenzo Morgante, Direttore Rai TGR, è composta da Beppe Giulietti, presidente Fnsi; Nino Rizzo Nervo, presidente Scuola di Giornalismo radiotelevisivo di Perugia; Carlo Muscatello, presidente Assostampa Fvg e membro giunta Fnsi; Attilio Giordano, direttore Il Venerdì di Repubblica; Fabrizio Ferragni, vice direttore Rai TG1; Tommaso Cerno, direttore Messaggero Veneto; Andrea Filippi, direttore La Nuova Sardegna, Aleksander Koren, direttore Primorski Dnevnik; Paolo Possamai, direttore quotidiani Gruppo L'espresso Veneto; Giuliano Giubilei, vice direttore Rai TG3; Maria Concetta Mattei, TG2; Toni Capuozzo, giornalista e conduttore; Maarten van Aalderen, corrispondente De Telegraaf; Andrea Iacomini, Giornalista e portavoce Unicef Italia; Giovanni Marzini, segretario di giuria; dai giornalisti Mauro Mazza, Angela Buttiglione e Pino Aprile, e dall'editorialista Sergio Canciani.

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