“Coco” della Pixar Disney, un ponte verso il Messico
È diventato involontariamente il film animato più 'politico’ della Pixar Disney, “Coco” di Lee Unkrick e Adrian Molina, emozionante lettera d'amore alla cultura messicana, sul valore della memoria e...

È diventato involontariamente il film animato più 'politico’ della Pixar Disney, “Coco” di Lee Unkrick e Adrian Molina, emozionante lettera d'amore alla cultura messicana, sul valore della memoria e della famiglia, ambientata durante il coloratissimo “dia de los muertos”. Nelle sale in Italia il 28 dicembre, la commedia musicale sta per uscire negli Usa di Trump, che invece vuole costruire un muro per allontanare il Messico. «Il progetto è nato sei anni fa, e il mondo era molto diverso - ha spiegato ieri a Roma Unkrich -. Volevamo raccontare il nostro amore per il Messico (dove “Coco” è già diventato il film più visto di sempre), il suo popolo, la sua tradizione. In questo momento più travagliato, speriamo contribuisca a costruire un ponte, mostrando la bellezza di questa cultura, per far dissolvere alcune barriere artificiali che ci costruiamo intorno». Tra le voci italiane Mara Maionchi, Valentina Lodovini, Matilda De Angelis e per il brano sui titoli di coda Michele Bravi. Nel film Il giovane Miguel ha un sogno: diventare un celebre musicista come il suo idolo Ernesto de la Cruz e non capisce perché in famiglia sia severamente bandita qualsiasi forma di musica, da generazioni. Desideroso di dimostrare il suo talento, finisce per ritrovarsi nella sorprendente e variopinta Terra dell’Aldilà. Lungo il cammino si imbatte nel simpatico Hector. Insieme intraprenderanno uno straordinario viaggio alla scoperta della storia, mai raccontata, della famiglia di Miguel.
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