Cinzia, la divertente trans amica di “Rat-Man” disegnata da Leo Ortolani

Oggi il fumettista alla libreria Lovat di Trieste col nuovo libro «In lei c’è il mio lato femminile, più spregiudicato e solare»

la recensione



Bionda, tacchi vertiginosi, scollatura mozzafiato e minigonna fatta apposta per attrarre tutti gli sguardi su di sé. Cinzia non passa inosservata, sia che esca dalla metropolitana con la sua andatura da top model, sia che si accomodi per l'ennesimo colloquio di lavoro in un anonimo ufficio. Non verrà assunta neanche questa volta perché, al momento di mostrare i documenti, il datore di lavoro del caso obietterà che sulla carta c'è scritto Paul. La transessuale platinata che ha preso come nome femminile quello della nonna è la protagonista del nuovo graphic novel di Leo Ortolani, “Cinzia” (Bao Publishing, pagg. 240, euro 20), che viene presentato a Trieste oggi alle 18 alla libreria Lovat all'interno degli appuntamenti legati al Friuli Venezia Giulia Pride di giugno.

Un personaggio tenero e divertente che i lettori di “Rat-Man”, esilarante capolavoro a fumetti di Ortolani, conoscono molto bene dal momento che Cinzia è nata come comprimaria dell'improbabile eroe topo. In questa storia tutta per lei, Cinzia, «la donna che ogni uomo vorrebbe essere», è alle prese con la sua affermazione nella vita di tutti i giorni, nel lavoro e anche nell'associazione che si batte per i diritti delle persone Lgbt.

L'irriverenza di Ortolani è rivolta a tutti indifferenziatamente: con acutezza e sarcasmo condanna e ridicolizza l'addetto all'assunzione del personale coi suoi pregiudizi su una persona in transizione come anche i paladini della causa arcobaleno che diventano intransigenti e separatisti, come i Gsg, i Gay senza glutine che escono per protesta o per capriccio dall'associazione. Ma a complicare le cose arriva la variabile più pericolosa di tutte: l'amore. Cinzia perde la testa per un collega che scoprirà essere un fervente sostenitore del gruppo Natura & Famiglia, ostile all'ideologia gender. Lei, per di più, ha “trenta centimetri in più” che non sa come nascondere ma che danno il la a una travolgente sequenza da musical in cui la bionda eroina canta e balla attorniata dagli uccellini del parco e coinvolgendo, come nella migliore tradizione del genere cinematografico, tutti i passanti che incontra.

In soccorso ai patimenti di Cinzia interviene, oltre alla fidata amica Tamara, un insperato aiuto nientemeno che da Noè e dalla sua biblica famiglia, impegnati, su un altro piano che a tratti si riflette sulla vicenda principale, a selezionare le coppie di animali da portare sull'arca, rigorosamente coppie formate da un maschio e una femmina.

Ma quanto c'è di Ortolani in Cinzia? «In ogni personaggio - risponde il fumettista - c'è sempre un pezzetto che proviene dall'autore. Nel caso di Cinzia potrebbe esserci il mio lato femminile, certamente più spregiudicato e solare del mio lato maschile. E anche più dotato».

La presentazione del libro a Trieste rientra negli eventi del Friuli Venezia Giulia Pride: per certi versi è quasi anacronistico che ci sia ancora bisogno di manifestazioni del genere ma d'altra parte si tratta di momenti che fanno discutere e questa è la storia di una transessuale. «È in effetti bizzarro - continua Ortolani - che si debba sottolineare queste cose dopo decenni di manifestazioni che nel bene e nel male hanno segnato diversi punti a favore della tolleranza. Ma, come ripeto spesso, siamo arrivati a un momento storico in cui il progresso sociale è come Thanos: ineluttabile. E la Bestia, quella che vorrebbe che tutto tornasse nell'oscurità, scalcia e morde con maggior ferocia, perché sa che i suoi giorni sono contati. Bisogna ancora resistere e lottare, ma indietro non si torna».

Vanno di moda i graphic novel biografici e storici: Ortolani ne farebbe uno? «Sono più per i romanzi a fumetti che raccontano storie create dall'autore, come quella di Cinzia. Così se dovessi un giorno fare un romanzo biografico creerei tutto io, personaggi e trama». —



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