Cinema, Silvia Scola all'Amidei: «Devo tutto a mio padre Ettore»

GORIZIA Pubblico e privato non si scindono nel caso di Silvia Scola. E non può essere diversamente. C'è la sceneggiatrice di talento, allieva di Age. C'è la figlia del grande Ettore, tra le icone del cinema italiano, storico presidente di giuria del premio Amidei. Silvia Scola ha curato le sceneggiature di una decina dei film di suo padre: da "Concorrenza sleale" a "La cena", da "Gente di Roma" a "Romanzo di un giovane povero". Oltre a Lorenza Mazzetti, fondatrice del Free Cinema britannico, è stata a Gorizia, ospite principale della giornata inaugurale del 35.mo premio Amidei.
«Lavorare tra parenti in genere è difficile - racconta -. Per me è stato facilissimo: mio padre mi ha sempre coinvolto. Scrivere per il cinema è stato il suo primo amore, dopo il disegno. Era, infatti, sceneggiatore prima ancora che regista: il mio, e anche quello di mia sorella, con lui era un rapporto alla pari. Ed era un rapporto di grande intesa, mai di contrasto. Diceva sempre che "bisogna sorvegliare gli altri punti di vista, oltre al proprio". Ecco, mio padre ascoltava tutti. Teneva che i suoi film avessero un senso e che fossero per il pubblico. Voleva che lo spettatore italiano potesse nei suoi film ritrovarsi. Ha sempre raccontato grandi eventi attraverso piccole storie. E ora è circondato da tanto affetto per il suo lato umano prima ancora che per il suo lato artistico».
Di fatto, parli di Ettore Scola e ti si spalanca una finestra sul cinema italiano: una finestra, però, forse chiusa per sempre. «Aveva una grande passione civile e un grande amore per il proprio Paese. Gli autori della sua generazione, rispetto gli attuali, erano mossi da idee politiche anche molto diverse.
Cosa lo faceva indignare? La corruzione, il malaffare, la politica "di melma" dalla quale non sembra si possa uscire nonostante le speranze di "Mani pulite". Ma ultimamente più che indignato era amareggiato per la politica italiana e per non essere riuscito, con quelli della sua generazione, a cambiare le cose. Dopo tutto, non si è mai tirato indietro».
All'Amidei non resta che tributargli un doveroso, sentito omaggio. «I grandi del passato ci mancano tutti - afferma ancora Silvia Scola -. Chi manca di più, forse, è Pasolini che reputo superiore come intellettuale e come poeta che come cineasta. Poi, ovvio, mancano Age, Scarpelli e, certo, Amidei. Il nuovo cinema italiano mi sembra privo di passione civile. Trovo tanti bravi autori e registi che, tuttavia, non fanno parte di un sistema ma sono isolati. Un tempo anche i produttori erano illuminati. E i grandi erano grandi persone prima ancora che grandi artisti».

Oltre alla memoria di Ettore Scola, l'Amidei omaggia Carlo Verdone, che si aggiudica il premio Opera d'autore e sabato sarà ospite attesissimo della kermesse. La quale, venerdì, ha in programma proprio la continuazione della retrospettiva su di lui con tre film in programma al Kinemax: rispettivamente alle 10.30, 14, 16 potremo assistere a "Divorzio all'italiana", "Borotalco" e "Signore e signori"; il primo e il terzo, naturalmente, sono lungometraggi di Pietro Germi, scelti dagli organizzatori assieme allo stesso Verdone. Per la sezione Global Neorealism, sempre al Kinemax, alle 14.30 sarà proiettato "I figli della violenza" di Luis Bunuel. E, ancora negli ambienti del Kinemax, alle 16.30, partirà poi un'altra sezione dell'Amidei: “Racconti privati, memorie pubbliche? A nuova vita”. Ad inaugurarla ci penserà con "14 Reels" Luca Chinaglia. Il quale, in occasione del cinquantennale del Super-8, ha curato e raccolto le opere di quattordici registi girate nel celebre formato, che raccontano con forte sperimentazione altrettante città del mondo.
Di seguito, precisamente alle 18, ci sarà la presentazione del libro "Il costruttore di immagini. Enrico Medioli sceneggiatore" a cura di Francesca Medioli e Roberto Mancini.
Chiudono la giornata due film in corsa per il Premio internazionale alla migliore sceneggiatura cinematografica. Alle 21.15 al Parco Coronini Cronberg verrà proiettato "Alaska": sceneggiatura di Claudio Cupellini, Filippo Gravino, Guido Iuculano; regia di Claudio Cupellini. A mezzanotte, si torna al Kinemax per "Perfect Day": sceneggiatura e regia di Fernando Leon de Aranoa.
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