Cercando Pier Paolo Pasolini su un treno che unisce Trieste a Casarsa e Pordenone

Un treno storico per ripercorrere i luoghi di Pier Paolo Pasolini: partirà questa mattina alle ore 7.32 da Trieste per proseguire a Monfalcone, Gorizia, Udine, Casarsa e Pordenone. Un "Treno di...

Un treno storico per ripercorrere i luoghi di Pier Paolo Pasolini: partirà questa mattina alle ore 7.32 da Trieste per proseguire a Monfalcone, Gorizia, Udine, Casarsa e Pordenone. Un "Treno di Pasolini", dunque, trainato da una classica locomotiva a vapore e aperto a chiunque abbia voglia di farsi sedurre dal fascino di un'esperienza di viaggio d'antan: è possibile salire a bordo acquistando un biglietto speciale (a un prezzo leggermente maggiorato rispetto alla tariffa normale) fino all'easurimento dei 236 posti disponibili.

L'iniziativa - voluta dalla Fondazione Ferrovie dello Stato in collaborazione con il Centro Studi Pasolini di Casarsa - non è casuale, perché lo scrittore friulano ebbe con le strade ferrate un rapporto speciale. «Più della metà dei miei versi sono stati pensati, o scritti, in treno», rivelava nel 1957 l'autore, a chiusura di un testo che gli era stato richiesto dalla Direzione generale delle Ferrovie dello Stato in vista di un'antologia di scritti in omaggio al viaggio su rotaie. E che Pasolini fosse scrittore particolarmente sensibile al tema è attestato dalle tante parole in prosa o in versi che, specie nelle pagine della giovinezza friulana, esprimono la sua predilezione per il movimento lento, talora lentissimo, dei vecchi vagoni, in tragitti che trasportavano lavoratori, studenti, rari forestieri o anche emigranti, in viaggi intrisi di malinconia fin dalla partenza. Come quello che lo stesso Pasolini dovette compiere con la madre Susanna nella fredda mattina del 28 gennaio 1950 lasciando il Friuli alla volta di Roma dopo lo scandalo a sfondo sessuale che aveva rivelato la sua omosessualità.

Per il treno Pasolini usò, nel già citato scritto del 1957, la parola "amore", un sentimento che ora, in qualche modo, le Ferrovie dello Stato ricambiano. «Anche per questo - spiega Angela Felice, direttrice del Centro Studi Pasolini di Casarsa - abbiamo accolto con piacere di collaborare con la bella idea della Fondazione Fs del Friuli Venezia Giulia, che oltre tutto, a parte gli aspetti turistici, permette di far rivivere modi antichi e tempi lenti del viaggiare su rotaie. Quelli che in Pasolini invitavano anche all'ispirazione poetica».

Il viaggio sarà animato dalla musica dal vivo di Paolo Forte, giovane talento friulano della fisarmonica, e, nella tratta Udine-Casarsa, dal racconto di Romano Vecchiet, esperto di treni storici, nonché dalla lettura di testi pasoliniani a tema a cura di Rita Maffei. Altre informazioni sul sito www.fondazionefs.it.

Roberto Carnero

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