Cavernicoli in evoluzione La nuova era dei “Croods” supera l’originale del 2013

Questa volta il sequel supera l’originale, non solo per l’incredibile passo avanti che riesce a fare il suo impianto visivo (il primo capitolo della serie risale al 2013), ma anche quanto a ritmo e a divertimento.
La palla passa al regista Joel Crawford e la nuova era in cui entrano i “Croods” della Dreamworks risulta decisamente più appagante.
Avevamo lasciato la famiglia di cavernicoli su una spiaggia, dove avevano trovato una nuova dimora. Ora il branco è costretto ad intraprendere un nuovo viaggio, alla ricerca di un luogo meno pericoloso dove mettere radici. Ed è così che si imbattono in un paesaggio ricco di frutti colorati e all’apparenza senza insidie, ma già abitato dai Superior, una famiglia di esseri umani progrediti, che fanno parte di una scala evolutiva ben lontana dalla loro.
Grug, Ugga, Hip, Guy e compagnia si imbattono in Filo, Speranza e Aurora: colorate infradito ai piedi, capigliature fluenti e vere e proprie case, costruite con legno e foglie, al posto di semplici caverne. Un nuovo modus vivendi capace di dividere gli affiatatissimi “Croods” e di creare pericolosi antagonismi.
“Croods 2 – Una nuova era” spinge il pedale sull’acceleratore ed espande abilmente il focus del progetto, ovvero l’idea di raccontare la preistoria.
Perché dietro ai continui viaggi alla ricerca di mondi migliori e alla sequela di tappe che si sono avvicendate per arrivare fino a noi, si nascondono temi sempre attuali (il timore di ciò che chiamiamo domani, la spinta all’avanzamento e al progresso) che in questo secondo capitolo spiccano il volo.
Si torna indietro nel passato per mostrare come dovrebbe essere in futuro: tollerante, aperto, unito, in grado di imparare dalla propria storia. Comicità puntuale e voci azzeccate (nel doppiaggio italiano, Francesco Pannofino, Virginia Raffaele, Leo e Alessandro Gassman) fanno il resto, regalando un’esperienza appagante a tutta la famiglia. —
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