Carotone, un “mondo difficile” salvato dalle note dell’ironia

Sabato al Miela il concerto dell'artista spagnolo dal cuore italiano
Tonino Carotone sarà al Miela
Tonino Carotone sarà al Miela

Si sa. “È un mondo difficile, vita intensa, felicità a momenti. E futuro incerto”. Ma a renderlo migliore, ci pensa la musica. Quella di Tonino Carotone, autore del brano-tormentone datato 2000, “Me cago en el amor”, che tutti conosciamo e le cui parole iniziali abbiamo pronunciato almeno una volta.

E che riproporrà certo dal vivo sabato, alle 21, in concerto al teatro Miela (organizzazione a cura di Bonawentura), dove si esibirà in acustico con il suo Rumba Flamenca Trio, assieme al nuovo singolo, “Balla (Tango)” uscito nel 2013, anticipazione del nuovo album di studio, il quarto della carriera, a cui dalle pagine del suo sito rivela di star lavorando raccogliendo l’ispirazione proprio da questo tour. Dove propone uno show che promette “divertente e carico di irresistibile sense of humor”.

Carotone, animo tenebroso e gitano, definisce il suo stile “alcolico romantico” e nel video racconta il tango nelle sale da ballo, visto come danza, come arte sensuale e amatoria: il tango nella sua accezione più intensa. Del resto, lui stesso è un personaggio intenso e se ha scelto di tornare sul palco è proprio perché “Balla (Tango)” gli veste addosso come i suoi immancabili abiti neri, un po’ stile “Il dritto di Chicago”.

Non a caso, perché il suo ammiccamento all’Italia si rivela fin dalla scelta del nome d’arte: un mix tra Renato Carosone a cui cambia solo una lettera del cognome, e Fred Buscaglione, da cui prende spunto anche per il caratteristico look. Già, l’Italia, il suo primo, grande amore musicale. «Quando ero bambino - aveva ricordato al Piccolo - in casa mia non avevamo dischi: si ascoltava la radio che passava Carosone, Modugno, Mina, Celentano, Rita Pavone. Per me è facile interpretare la vostra musica. Siamo vicini, e non solo geograficamente. I tratti comuni sono tanti. Quello che ci unisce di più è la cultura mediterranea».

Antonio de la Cuesta, classe 1970, in arte Tonino Carotone, è un grande appassionato della musica leggera italiana degli anni Cinquanta e Sessanta. E non solo. Dalle nostre parti a suo dire «ci sono cose positive e belle: l’arte in tutte le sue forme, la pittura, la scultura, il cinema. Anche la gastronomia». Cresciuto a Pamplona, trasferitosi a Madrid, è arrivato per la prima volta in Italia nel ’95, con altri renitenti alle leva spagnola.

Dopo l’album “Mondo difficile”, premiato con il Disco d’oro per le oltre 70 mila copie vendute, è tornato nel 2003 con “Senza ritorno”, che conteneva le cover di “Storia d’amore” e “Un ragazzo di strada”. Successivamente, in “Ciao mortali” (2008) ha collaborato con Manu Chao in “Pornofutbol” e “No volveremos mas”, con Eugene Hütz e Gogol Bordello nel brano “Atapuerca” e con Enrico “Erriquez” Greppi nel brano “Primaverando”. Anni fa Napoli lo ha insignito del Premio Carosone alla carriera come miglior artista straniero. E nel 2009 ha partecipato con la Bandabardò al Concerto del Primo Maggio a Roma. Prevendite e info su www.vivaticket.it e www.miela.it.
 

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