Carmen Consoli, che bella la sua abitudine di tornare

L’artista siciliana ha riempito il Rossetti: «Auguro a tutti che la felicità possa far parte di questa vita»
Lasorte Trieste 13/02/16 - Politeama Rossetti, Concerto di Carmen Consoli
Lasorte Trieste 13/02/16 - Politeama Rossetti, Concerto di Carmen Consoli

TRIESTE. Per fortuna Carmen Consoli ha l'abitudine di tornare, (titolo del suo ultimo fortunato album), e, dopo cinque anni dai successi di Elettra e un tour internazionale, sceglie la dimensione emotivamente coinvolgente e l'ambiente intimo dei teatri per raccontare la sua musica.

È una platea gremita quella che la accoglie e la applaude sabato al Rossetti, non appena il sipario si apre. Gonna di pelle, capelli raccolti in una morbida coda di cavallo e tacchi alti: così si presenta, in grandissima forma, mentre intona, voce e chitarra, Sud Est, il primo dei grandi successi di venti anni di carriera in scaletta.

È solo dopo San Valentino che si schiude il secondo sipario alle sue spalle e ci presenta la sua band, dalla forte presenza femminile. «In Sicilia abbiamo un problema - dirà nel suo modo coinvolgente e divertente nel corso del concerto - stanno aumentando le quote azzurre. Il potere è in mano alle femmine!». Quelle di Carmen Consoli non sono solo canzoni ma commenti sonori, la musica è l'occasione per raccontare la sua visione delle cose e del mondo. Ed ecco che c'è spazio per toccare il delicato tema dell'immigrazione con “La notte più lunga”, per descrivere squarci di vita siciliana in “A' finestra” o provocare ironicamente con “AAA cercasi”. Non può ovviamente mancare l'amore, che lei declina in molteplici sfaccettature, da quello romantico a quello che divora il cuore e fa mancare il fiato.

Carmen ci conduce in un viaggio tra i sentimenti e alterna “Venere”, “Amore di plastica”, “Geisha”, “Orfeo”, “Non volermi male” e “Fiori d'arancio” arrangiata magistralmente come una bossa nova e “Parole di burro”, solo con voce, chitarra e una pioggia di luci a farle da cornice. Diventata recentemente mamma, non risparmia parole per suo figlio Carlo e aneddoti della sua vita "normale" durante la gravidanza. È una star della porta accanto, che non ama apparire, ma è capace di incantare con la sua forte presenza scenica.

Il pubblico di Trieste la ascolta, si diverte, si fa sentire e intona cori e le due ore senza intervallo dove si alternano chitarre e plettri che si accumulano ai suoi piedi, si chiudono con “Confusa e felice” l'unico bis che concede al pubblico, ormai in piedi e riunito sotto al palco. Carmen condivide gli applausi con la sua band, capitanata dal fedele amico e musicista Massimo Roccaforte alla chitarra, Roberto Procaccini alle tastiere, Fiamma Cardani alla batteria, Luciana Luccini al basso, Adriano Murania al violino, Valentina Ferraiuolo alle percussioni e Claudia Della Gatta, al violoncello. Prima che si spengano definitivamente le luci, Carmen ha ancora un'ultima cosa da dire: «Auguro a tutti che la felicità possa far parte di questa vita», È così che saluta il teatro Rossetti e Trieste, città bagnata dal mare, come la sua amata Catania.

Chiara Gily

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