Addio al 2024 al Teatro Rossetti di Trieste con Grease

Si apre il sipario per il successo lanciato da Olivia Newton- John e John Travolta. Eleonora Buccarini e Tommaso Pieropan interpreteranno Sandy e Danny

Sara del Sal
Il cast di Grease, lo spettacolo che chiude il 2024 e inaugura il 2025 al teatro Rossetti di Trieste
Il cast di Grease, lo spettacolo che chiude il 2024 e inaugura il 2025 al teatro Rossetti di Trieste

Un capodanno con uno sguardo rivolto alle “sere d’estate” e ai magici anni passati sui banchi di scuola. Se c’è uno spettacolo che più di tutti unisce generazioni diverse facendole sognare, cantare e ballare insieme in ogni parte del mondo è “Grease” e proprio con questo titolo il Rossetti ha scelto di chiudere un 2024 importante e salutare l’anno nuovo con tutte le sue grandi proposte.

Martedì 31 dicembre, quindi, alle 21.30, si aprirà il sipario per Sandy e Danny, personaggi ormai iconici, entrati nel cuore del pubblico grazie alla interpretazione di Olivia Newton- John e John Travolta nel film uscito alla fine degli anni ‘70.

Quest’anno, al Rossetti, saranno Eleonora Buccarini e Tommaso Pieropan a dare corpo e voce ai due giovani che, dopo un’estate insieme al mare, si ritrovano inaspettatamente a frequentare la stessa scuola, la Rydell School.

Per la Buccarini, che è già stata nello spettacolo in un altro ruolo sarà quindi un’occasione per mostrare al pubblico una nuova parte di sé.

Come sta vivendo questa Sandy?

«Con grande emozione e responsabilità. Non posso negare che il confronto con due Sandy ormai iconiche come Olivia ma anche Lorella Cuccarini, che ha originato il ruolo per il teatro italiano per me sia importante».

Prima di interpretare Sandy che ruolo ha avuto nel musical?

«Sono stata Frenchy, la ragazza che abbandona la scuola per seguire un corso professionale, ma che si accorge che non è la sua strada e torna a Rydell. È una ragazza completamente diversa da Sandy, è sempre piena di energia e molto espansiva, mentre Sandy è più riservata. In me ho alcune caratteristiche di una e dell’altra perché sono esuberante e sognatrice come Frenchy e sono stata anche insicura e timida come Sandy, soprattutto quando ero più piccola».

Oltre ad innamorarsi di Danny, Sandy canta una canzone molto struggente come “Hopelessly devoted to you”, che nella versione italiana che portate in scena diventa “Non so scordarmi di te”. Come la ha affrontata?

«È la canzone più iconica che canto. Il pubblico la aspetta e io cerco di metterci sempre qualcosa di mio. Ho perso mio nonno recentemente e quando la canto di solito la dedico a lui».

Come ha conosciuto “Grease”?

«Fin da piccola. A Carnevale capitava spesso che ci vestissimo, con la mia famiglia, come i protagonisti e lo abbiamo sempre visto ogni volta che veniva proposto in televisione. Mia sorella lo cantava e lo ballava e lo conoscevamo tutti. Questo titolo è da sempre entrato nelle case degli italiani. Chiunque abbia una brutta giornata se ascolta le sue canzoni inizia a stare meglio».

Lei ha iniziato da giovane, sostenendo anche degli esami di danza alla Royal Academi of dance di Londra, come è arrivata al musical?

«Mia sorella faceva un corso di danza e a 6 anni ho chiesto di potere andare a lezione anche io. Sempre lei mi passava le sue cassette dello Zecchino d’Oro. Durante le lezioni di danza, mi sentivo bene e ho incontrato un’insegnante che mi ha spronata mandandomi a fare questi esami all’estero. Io ricordo di avere vissuto quel periodo vergognandomi quando dovevo sostenerli, ma non ho mai mollato e di questo le sono grata. Ho iniziato dalla danza classica, spostandomi poi verso la danza contemporanea, l’hip hop e altri generi. Nella mia vita spesso è capitato che le cose siano accadute grazie a interventi altrui, e infatti sono state alcune mie amiche che mi hanno iscritta a un corso di musical a mia insaputa e quando ci sono andata ho capito che non solo mi piaceva, ma che è qualcosa che io so fare. Mi è sempre piaciuto».

Che effetto fa festeggiare la fine dell’anno e l’inizio, perché sarete in scena anche l’1 gennaio alle 17, al Rossetti?

«Siamo molto emozionati perché è un teatro meraviglioso con un pubblico straordinario. Ovviamente ci auguriamo che, parafrasando un vecchio detto, se lavoriamo a Capodanno…potremo farlo tutto l’anno, facendo divertire molto il pubblico».

Lei ha qualche ruolo che sognerebbe di poter interpretare prima o poi?

«Moulin Rouge è sicuramente un titolo che su di me ha un grande fascino ma anche “Chicago”. Ce ne sono davvero tanti, anche se, uno forse meno noto, è quello che porta in scena un libro a me molto caro come “Le pagine della nostra vita” che è in scena a Broadway e che ha una colonna sonora bellissima». —

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