Cacciari e il “pericolo letterario” che incombe sulla filosofia

Va a Massimo Cacciari, ieri sera sul palco del Kursaal con il giornalista Antonio Gnoli, il Premio Hemingway 2016 per il pensiero rigoroso e coerente contenuto nel suo saggio “Labirinto filosofico” (pubblicato da Adelphi nel 2014). Un’analisi di rivelazione sull'origine e l’attualità della filosofia e del pensiero occidentale.
«Come può funzionare la società attuale senza pensiero, memoria, cultura, in una parola: filosofia? Una strategia logica ed efficace non si costruisce senza la filosofia, che parla strettamente della cosa, della sua comprensione e rappresentazione. Il nostro linguaggio è interamente filosofico, la nostra forma mentis lo è, ma deve esserci consapevolezza. La leadership europea è senza cultura, filosofia, concetto. Destinata al fallimento per sua stessa natura. La ricetta è tornare a rinsaldare azione e concetto, destino come destinazione e memoria della storia, della sua origine. E all’origine del mondo c’è il confronto con la filosofia. Filosofia ed epistéme - conoscenza scientifica - sono sinonimi, bisogna credere alla ragione, ritenere vero ciò che appare evidente».
Può la filosofia, dopo aver risanato il lógos dalle confusioni e contraddizioni in cui si dibatte il linguaggio ordinario, significare il mondo, rappresentare compiutamente la costituzione, l’essenza dei fatti che lo compongono?
«Nessuna ragione pura prescinde dal linguaggio, tuttavia l’elemento linguistico è un limite intrinseco all’idea. Nonostante questa dipendenza dal linguaggio, l’inesplicabilità dell’essenza si scontra con lo sforzo di esprimere l’essenza tipica del moto eterno di disvelamento dell’essente. La filosofia è l‘“igiene del linguaggio”, appannaggio dell’uomo rispetto a tutti gli altri animali, ma dobbiamo imparare ad usare bene le parole».
Che distinzione c’è tra filosofia e poesia?
«Un principio comune origina la nostra civiltà, una archilingua preesiste allo sviluppo successivo di diverse forme di espressione. La poesia si conserva più fedele a questa primitiva archiligua generatrice, risolvendo il rapporto tra linguaggio e cosa attraverso la metafora e il linguaggio comune. La buona filosofia, invece, cerca di ridurre la metaforicità e le preferisce i concetti. La filosofia non può essere allusiva, e quando, per spiegare l’essere diventa metaforica, rinuncia a svilupparne i concetti preferendo esprimerne la tragicità. Il pericolo della filosofia continentale è ricorrere alla letteratura».
La serata di premiazione si svolgerà al Cinecity oggi alle 18, condotta da Massimo Cirri, autore e voce di Caterpillar su Radio2 Rai, affiancato da Marta Zoboli. Sempre stasera, alle 21 all’Arena Alpe Adria, il Balletto di Siena presenta BajoLos Arboles, ispirato all'opera letteraria "Di là dal fiume e tra gli alberi" di Hemingway.
Domani alle 11 sulla Terrazza a Mare, passi tratti da “Di là dal fiume tra gli alberi”; alle 18 il convegno “L’importanza di Hemingway nella letteratura cubana” con Antonella Cancellier, Laura Scarabelli e Irina Bajini, e alle 21 sulla Terrazza a Mare il concerto del musicista cubano Ernesttico. La mostra "La Habana, la perla e l'ombra" di Claudio Mainardi sulle suggestioni della Cuba di Hemingway è visitabile sulla Terrazza a Mare fino al 30 giugno.
(fra.p.)
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